Trama
È l’estate del 2008, in un parco acquatico alle porte di Napoli, un tredicenne assiste all’omicidio di un camorrista in mezzo alla folla. Descrive i sicari ai carabinieri, accetta di diventare testimone di giustizia ed è costretto ad abbandonare con i genitori la sua città, per iniziare una nuova vita in una località segreta, protetto dalle forze dell’ordine. Il romanzo prende spunto da un episodio di cronaca realmente accaduto. L’odissea di Nino Raggio – strappato ai suoi amici, a una periferia infestata dalla malavita e che pure ama profondamente, “deportato” al Nord, prima a Mondovì poi a Finale Ligure, con un nuovo nome appiccicato addosso al quale non riesce ad abituarsi – è il pretesto per raccontare una realtà in cui una nuova generazione di adolescenti, educati a non piegarsi alle mafie, cresce a contatto con i “chiodi storti”, giovani senza futuro, reclutati ancora bambini dalla camorra e armati come dei Rambo.
Recensione a cura di Rita Colombo
Bruno Lugaro è un ottimo giornalista d’inchiesta, famose le sue indagini liguri che hanno portato alla luce fatti e misfatti cui, purtroppo, siamo assuefatti in questo nostro povero Paese. In questo romanzo breve racconta una storia assolutamente credibile e veritiera, che risulta più un’amara indagine giornalistica che un racconto noir, almeno per come lo intendo io. In primo luogo perché non c’è un finale a sorpresa. Anzi tutt’altro. Sin dalle prime pagine si immagina come andrà a finire questa storia senza speranza. In secondo luogo perché manca la tensione emotiva tipica del noir. La lettura accresce solo rabbia, frustrazione e senso d’impotenza. Bella, triste e realistica fotografia di un’Italia e di un popolo sconfitti ovunque e ad ogni livello. Sarei curiosa di conoscere il vostro parere!Dettagli
- Copertina rigida: 128 pagine
- Editore: Frilli (30 settembre 2015)
- Collana: Tascabili. Noir
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8869430707
- ISBN-13: 978-886943070