Questa è la normalità, questo è il nostro calcio».«Questa storia di Madrid non è un problema per me. Chi gioca la finale di Champions non può pensare ad altro è troppo bella per pensare ad altro, ed è la verità: penso solo a domani»....«Penso a un sogno - ha aggiunto - non a un'ossessione. Mi piace che la mia squadra giochi per un sogno, non per un' ossessione. E dopo la partita, vita nuova per tutti, non solo per me. Chi andrà al Mondiale, chi andrà in vacanza al mare, chi andrà in montagna, chi resterà e chi partirà. Ma domani quando finirà la partita non posso dire che sarà l'ultima con l'Inter».
«Per me la finale di Champions league non importa se è la prima o la quinta, se l'hai vinta un anno o molti anni fa. L' atmosfera non è differente, per i tifosi lo è perchè 40 anni sono 40 anni. Molti di loro non erano in questo mondo. L'Inter ha una storia di successo ma molto lontana, posso immaginare che se vinciamo sarà speciale per un club speciale, per un presidente speciale, per una tifoseria speciale».
«Mi piacerebbe domani vedere Moratti piangere con la coppa in mano. Vorrei vedere una foto come quella di suo padre con la coppa ad Appiano Gentile. Per tutta la famiglia Moratti sarebbe una cosa incredibile e mi piacerebbe tanto tanto tanto dare il mio piccolo contributo per far succedere qualcosa di fantastico per loro».