Finale mondiale meno due, i giochi sono fatti?

Creato il 21 ottobre 2011 da Rightrugby
A due giorni dalla finale, mentre scriviamo ci stiamo per gustare la finalina per la terza piazza mondiale (qui le formazioni). Un Galles iper-motivato e iper-lodato (occhio, chi ti loda t'imbroda...), che sostituisce solo lo squalificato Sam Warburton chiamando Ryan Jones al nr.8 e spostando Faletau sul lato aperto; una Australia che ne al contrario cambia otto, quasi smobilita per dare una chance a tutti, a partire da Nathan Sharpe che indosserà il 100' cap; onestamente va detto, mossa dovuta, aldilà delgi infortuni i Wallabies sono fisicamente arrivati alla frutta, s'è visto bene in semifinale; certo che quella prima linea schierata da Robbie Deans, è roba adatte ad affrontare la Russia ... Tant'è, dietro invece rientra Beale, c'è Barnes a portare razionalità in mezzo con Ashley-Cooper vicino e Ioane più O'Connor larghi: è sempre difficile "coprire" i backs gallesi quanto a qualità, ma qui ci siamo direi.  L'altra mossa decisiva è schierare Higginbotham e McCalman con Pocock, al posto degli esauritissimi Elsom e Samo. Della serie chiudere le porte quando i buoi son scappati.
A proposito di formazioni, anche la Nuova Zelanda come la Francia due giorni fa, ha appena annunciato il suo "servito": anche gli All Blacks riproporranno la formazione della semifinale, con la variante Adam Thompson ristabilito che in panchina prende il posto del rimpiazzo Victor Vito. Il resto è quello definito da un bel po' di tempo a questa parte e rifinito se così si può dire dagli infortuni (Carter), dagli alti (Weepu) e dai bassi (Cowan, un po' anche Sonny Bill Williams).
Allora sorge spontaneo fare un giochino: ricordate la partita della Pool A Nuova Zelanda- Francia giocata il 24 settembre?  Si, quella finita 37-17, cinque mete a due ma con possesso e territorio pari, un drop spiaciccato sul palo da Parra sullo 0-0 e 10 minuti iniziali di domino Bleus.
Bene, il giochino è confrontare le formazioni di allora, che riportiamo con tanto di foto qui sotto e quelle annunciate adesso, per capire chi si sia rafforzato rispetto ad allora e chi magari no.

Team Lineups
  • Tony Woodcock 1
  • Keven Mealamu 2
  • Owen Franks 3
  • Brad Thorn 4
  • Sam Whitelock 5
  • Jerome Kaino 6
  • Richie McCaw 7
  • Adam Thomson 8
  • Piri Weepu 9
  • Daniel Carter 10
  • Richard Kahui 11
  • Ma'a Nonu 12
  • Conrad Smith 13
  • Cory Jane 14
  • Israel Dagg 15

Replacements

  • Andrew Hore 16
  • Ben Franks 17
  • Ali Williams 18
  • Anthony Boric 19
  • Andy Ellis 20
  • Colin Slade 21
  • Sonny Bill Williams 22

Coach

Graham Henry
  • 1 Jean-Baptiste Poux
  • 2 Dimitri Szarzewski
  • 3 Luc Ducalcon
  • 4 Pascal Pape
  • 5 Lionel Nallet
  • 6 Thierry Dusautoir
  • 7 Julien Bonnaire
  • 8 Louis Picamoles
  • 9 Dimitri Yachvili
  • 10 Morgan Parra
  • 11 Maxime Médard
  • 12 Maxime Mermoz
  • 13 Aurélien Rougerie
  • 14 Vincent Clerc
  • 15 Damien Traille

Replacements

  • 16 William Servat
  • 17 Fabien Barcella
  • 18 Julien Pierre
  • 19 Imanol Harinordoquy
  • 20 Francois Trinh-Duc
  • 21 Fabrice Estebanez
  • 22 Cédric Heymans

Coach

Marc Lievremon

Tredici dodicesimi degli All Blacks, son rimasti quelli. In più oggi c'è Read al nr.8, recuperato da un paio di partite; in meno l'assenza di Carter rimpiazzato da Cruden.
Al netto, c'è qualcuno che si scandalizza se dico che i Kiwis son più deboli oggi del 24 settembre?
Lato francese resta l'impostazione "rivoluzionaria" inaugurata da Lievremont proprio in quella gara: ebbe il colpo di genio di provare Parra all'apertura per coprire l'involuzione nel gioco di Trinh Duc.
La cerniera Yachvili-Parra è rimasta, adesso son pochissimi quelli che si permettano di contestarla, di definirla "Francia B" come fecero certi giornalisti neozelandesi.
I cambiamenti evolutisi da allora rispetto alla formazione del 24 settembre sopra riportata, sono quattro: in prima linea fuori Ducalcon e Szarzewski, rientrano le loro maestà Mas e Servat; al numero 8 fuori Picamoles c'è un leader come Harinordoquy; in fondo tutto uguale, tranne Traille fuori, Medard che torna estremo come ai vecchi tempi, Palisson subentra all'ala e Clerc dall'altra parte.
Rifaccio la domanda: son più forti o più deboli del 24 di settembre? Credo siamo tutti d'accordo nel pensare che Les Bleus appaiano ora decisamente più forti.
Francesi più forti, neozelandesi più deboli: tutto sta vedere se la differenza relativa vale 20 punti, tanto fu il differenziale allora.
A dirla tutta, bisognerebbe poi considerare anche il fattore F (sta per "finale") che potrebbe spingere ad essere un filo più conservativi del normale, e la confidenza guadagnata (All Blacks) o magari perduta (Francia?) in semifinale.
Assieme alle incertezze che possono emergere in chi non si presenta con la veste immacolata di un percorso privo di sconfitte. O di converso, le paure ataviche che potrebbero emergere, nel caso il punteggio rimanesse vicino a lungo, in chi vide da giovane o solo pochi anni fa, autentiche corazzate Tutte Nere affondare in alcune strane circostanze. E poi il fattore metro arbitrale, sempre più decisivo. Insomma, siamo noi che ci siamo bevuti il cervello, se pensiamo che la finale potrebbe essere un filino, solo un filino più aperta di quanto normalmente si lasci credere in giro? (Occhio, non venite a lamentarvi poi:  lo dice uno che normalmente non azzecca un pronostico dal 2007, quando predisse la vittoria del Sudafrica).

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