A distanza di oltre un anno, l'avventura grafica Broken Age arriva alla sua conclusione
Quando nel 2012 Broken Age raccolse oltre 3 milioni di dollari con la sua campagna di crowdfunding, ci saremmo aspettati di tutto, tranne di vederlo arrivare sul mercato sotto forma di spezzatino. Come probabilmente saprete, una serie di avvenimenti ha infatti portato alla pubblicazione del suo primo atto a inizio 2014, rimandando il secondo e ultimo capitolo a data da destinarsi: alla fine, backer e non backer hanno dovuto aspettare più di un anno, in aggiunta a quanto già trascorso dalla campagna su Kickstarter, per godere pienamente del ritorno alle avventure grafiche di Tim Schafer, padre di Grim Fandango e Full Throttle. Nella migliore tradizione delle opere a episodi, la storia di Broken Age s'interrompeva sul più bello, ma questa è acqua passata: siamo finalmente tornati nei panni di Shay e Vella per dare il nostro definitivo parere su questo gioco, per il quale avevamo già speso parole di elogio in occasione dell'incontro precedente. Ora è arrivato il momento di scoprire se è tutto quanto confermato.
twittalo! Broken Age ci riporta con successo indietro nel tempo, all'epoca d'oro delle avventure grafiche
Crescere insieme
Il secondo atto di Broken Age è stato pubblicato come aggiornamento del primo capitolo, integrandosi al suo interno in modo invisibile agli occhi del giocatore. Per questo motivo, abbiamo deciso di dedicare questa recensione definitiva a tutta quanta l'avventura, riprendendo il gioco dall'inizio per esprimere il nostro parere: lo stesso consiglio, del resto, ci viene dato anche da Tim Schafer e dal suo team, che hanno invitato i giocatori a ricominciare la storia dal primo atto per goderne pienamente. Riprendiamo dunque tutto dall'inizio, ricordando che Broken Age ci mette nei panni dei suoi due protagonisti: Shay e Vella. Il primo è un ragazzo che vive confinato in un'astronave che gli fa anche chioccia, tenendolo in modo ultraprotettivo lontano dal mondo esterno; la seconda è invece una ragazza legata a un terribile destino: essere offerta in sacrificio dal proprio villaggio a Mog Chotra, mostro che periodicamente richiede il proprio tributo per lasciare in pace gli abitanti dei luoghi che visita. Difficile a questo punto parlare del secondo capitolo senza evitare spoiler sul primo, per cui se non avete ancora giocato quest'ultimo vi consigliamo di proseguire la lettura dal grassetto qui sotto.
Le difficoltà della vita
Quella che nel 2012 era stata promessa come un'avventura grafica da "ritorno alle origini" si è rivelata poi tale, anche se con le dovute proporzioni. Quanto abbiamo avuto modo di vedere in occasione della pubblicazione della prima parte di Broken Age, non cambia all'interno di questo seguito, rispecchiando le dinamiche evolute del genere: i tempi in cui si selezionava un'azione e poi l'oggetto al quale applicarla, del resto, erano passati ben prima che il genere delle avventure grafiche vivesse il suo triste tramonto, portandoci verso un sistema in grado di far interagire il giocatore con gli elementi presenti su schermo tramite un puntatore intelligente.
Arte videoludica
Per quanto riguarda l'aspetto estetico di Broken Age, non possiamo che confermare tutto quanto detto in occasione del primo capitolo: l'intera avventura sembra un libro illustrato, con alcune ambientazioni in grado di lasciare semplicemente a bocca aperta.
Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- Sistema Operativo: Windows 8.1
- CPU: Intel i7 920 2.66 @ 4.00 GHz
- RAM: 8 GB
- Scheda video: GeForce GTX 970
- Requisiti Minimi
- Sistema Operativo: Windows XP
- CPU: 1,7 GHz Dual Core
- RAM: 2 GB
- Scheda video: Nvidia GTX 260, ATI Radeon 4870 HD, Intel HD 3000
- Hard Disk: 2.500 MB di spazio
- Requisiti Consigliati
- Sistema Operativo: Windows 7
- CPU: Intel Core 2 Duo at 2,2 GHz / AMD Athlon 64 2,2Ghz
- RAM: 3 GB
- Scheda video: Nvidia GTX 460, AMD HD 6850
Pro
- Storia matura e divertente
- Produzione ispiratissima
- Enigmi di complessità crescente
Contro
- Non tutte le domande trovano risposta
- Qualche enigma è un po' noioso