Nell'estate più spezzattata della mia vita, vi lascio a due video che meglio rappresentano l'idea di estate per me.
Shimbalaiê di Maria Gadù è il bignami di un'estate al mare. Il sole, la spiaggia, gli amici, la lentezza dei movimenti, il risveglio, le pause riflessive. La bellezza di gesti che nel resto dell'anno sono routine, ma che in vacanza rappresentano il riappropiarsi del proprio corpo e della propria mente. La stupidità di un parola che non significa nulla, la necessità delle superficialità, l'ozio del "cosa facciamo domani?" e il pensiero lieve del "dolce far niente".
Estate, soprattutto nella voce di triste di Vinicio Capossela, invece, è il lamento di chi ha consumato un'estate memorabile ma che è già passata. La caducità del momento, sfuggente, imperfetto e perfetto allo stesso tempo, irripetibile e per questo memorabile. Il ritorno - sempre uguale - delle stagioni che segnano il tempo e dettano i ritmi alla nostra vita.
Perchè dopo ogni estate, purtroppo, torna sempre l'inverno.
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