Finalmente dopo anni di rinvii e discussione i primi due satelliti del programma Galileo avviato ufficialmente il 26 maggio 2003 con un accordo tra l’Unione europea e l’Agenzia Spaziale Europea, per creare il sistema di geolocalizzazione alternativo al GPS controllato dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti.
I due satelliti Galileo che partiranno giovedì alle 12.34 (ora italiana) dalla Guyana francese con del nuovo vettore Soyuz ST, sono i primi di una costellazione operante a 23.222 Km di quota che comprenderà entro il 2019, un totale di 27 satelliti più 3 di riserva che avranno a bordo gli ‘orologi atomici più precisi mai realizzati per lo spazio, costruiti dall’italiana Selex e capaci di una precisione vicina al miliardesimo di secondo.Va sottolineato che a differenza del progetto americano, nato per scopi militari, poi “prestato” agli usi civili, il progetto Galileo nasce con l’intento di fornire un sistema di geolocalizzazione più preciso agli utenti civili con un aumento della copertura globale dei segnali e un’alta disponibilità anche in aree urbane. Punto di forza del nuovo sistema sarà non solo la precisa volontà di non interferire con il funzionamento dell’attuale GPS, ma di poter essere utilizzatto congiuntamente ad esso.