Magazine Diario personale

Finalmente sole! caldo e sorridente come un bimbo davanti ad una giostra.

Da Maxsolinas @maxsolinas
martedi 17. FINALMENTE SOLE! Sole che ride come un bambino davanti ad una giostra in attesa del suo turno.
  Ne ancora le sette. la casa è ancora in ombra, e metà prato rorido di umidità è verde come l'erba scozzese del mio amico Oakes. L'altra metà del prato è già baciata dai raggi tiepidi, rossi come il fuoco. E lì, in mezzo il mio laboratorio di legno, per il legno! Non resisto, prendo il libro di Baricco e vado a sedermi sullo scalino del laboratorio al sole.
   Vi lascio qualche pagina del "In Silenzio tra gli Alberi", anzi quasi quasi lascio Baricco sul tavolo e vado a rileggermi ancora e ancora  il mio libro, così lo leggiamo insieme, ognuno nel proprio mondo, nella propria tana.
    Sono a pagina 64, capitolo Madre Terra Natura, racconto di questa Grande Mamma che ci ha accolto senza remore sulla sua terra, ci ha sfamato, allevato, insegnato. Ci ha insegnato il ruolo di figli, e ad un certo momento ci ha consigliato di essere padri, senza però dimenticare di esser stati ed essere ancora figli a nostra volta! ...leggiamo insieme...
    Questa grande Terra come la madre di tutti noi non chiede niente e tutto dà. Anzi lo mette totalmente a disposizione: dai colori di un tramonto, al legno degli alberi per scaldarci, da un brivido per un alito di vento, alla terra per coltivare e la carne degli animali, e l’acqua delle sorgenti, per mangiare e bere. Non chiede niente, solo dà. E così generosamente e incondizionatamente che a volte viene fraintesa. Così come le nostre madri fanno, e come noi genitori facciamo coi nostri figli. Non deve, questo offrirsi totalmente, imbarazzare, ma responsabilizzare. Ma certi figli, questo, ancora non l’hanno capito. E veramente  anche certe madri.  I genitori come una grande Madre Terra.  Ecco, Lei non chiede niente in cambio, ma sottilmente ti fa capire che non vuole essere sfruttata fino all’osso. Perché finite le sue energie e risorse, sarà finita anche la Terra. E se finisce la Terra, finiamo anche noi. Perché tutto quello che c’è sulla Terra, è Terra.   E’ così che questi figli dobbiamo amarli e rispettarli, come fossero Terra. Dobbiamo vederli senza guardarli, dobbiamo guidarli senza indicargli la strada. Possiamo essere noi la loro strada, se lo meritiamo. L’educazione parte da casa, da quello che si mangia, da quello che si dice, da come ci si veste, dai genitori e dal loro stile di vita. Anche loro di nascosto ci guardano.   Ho visto genitori svuotare i posacenere dal finestrino dell’auto in corsa. E  buttare, non a caso, fazzolettini di carta, usati rigorosamente una sola piccola volta per spolverare le lenti degli occhiali, fuori, allo stesso modo. Tutto fuori. L’auto dentro linda come un gioiello, e fuori sporco come le loro deiezioni. Proprio il contrario di come sono loro. Fuori puliti, e schifosamente lerci dentro. E chi se frega pensano, dentro è mio, fuori è di tutti. Complimenti per la sensibilità, e soprattutto per la lungimiranza. Ma i bambini ci guardano, e imparano tutto senza distinzioni.    Per esempio, le persone non fumano più nelle loro case, per non appestare le linde tende di lino, però furtivi e credendosi furbi cercano di farlo nei luoghi comuni, inondando i pavimenti interni ed esterni di mozziconi puzzolenti e sbavati.   Vanno la domenica a fare i pic-nic con figli ed amici. A casa riempiono l’auto di ogni ben di dio, che sarebbe eccessivo anche se fosse un esercito, quello da sfamare. Confezioni di plastica e lattine, piene di ogni genere alimentare, tutto rigorosamente monouso, e preconfezionato tanto come la loro vita! Dal bicchiere allo stuzzicadenti, dal salame già affettato ed allineato come soldatini ubbidienti nel cellophane, al vino al metanolo in lattina. Tutto trattato allo stesso modo. Un sorso, un bicchiere, un morso al panino e una salvietta di carta. Tutto monouso. E poi tovagliette decorate, obbligatorio per il galateo campestre; posate e piatti colorati anche se il companatico è solo un panino plastificato, vasi e scatolette delle più svariate forme,  ridondanti di oli vari, che di semi non son neanche parenti. Comunque, lasciatemelo dire: evviva l’avventura! E tutto rimane lì, mezzo sbocconcellato (perché in realtà già sazi lo erano dalla prima colazione abbondante al bar dell’autostrada), o nel migliore dei casi nel cestino di legno per i turisti, già pieno a mezzogiorno per via del culmine dell’esercizio dello scartamento, stracolmo e debordante, in balia degli animali selvatici, che attendevano ansiosi dopo varie domeniche di pioggia l’arrivo dei turisti da pic-nic, e il conseguente avvelenamento da avanzi di cibi sintetici.   Ma, nel peggiore dei casi, verranno abbandonati nei prati d’erba e nelle spiagge di sabbia, e così quelle immondizie, avanzi di uomini, sporcheranno la natura, e insieme i loro destini. E i figli guardano, ed imparano.   Lo zaino che porto sempre in spalla è la mia pattumiera personale, quando non son a casa. Carte, resti di spuntini, torsoli di mela e bucce di banana, tutto finisce lì dentro. Se a volte mi arrotolo una sigaretta, quando è finita, getto il mozzicone dentro. Tutto va a finire lì dentro, insieme al libro che sto leggendo in quel momento, la borraccia del The Bàncha, e le mele. Qualcuno urlerà che gli faccio schifo. Pazienza, non ho mai obbligato nessuno a starmi vicino.   E poi al ritorno a casa svuoto tutto. Non butto a terra niente, anzi spesso nei sentieri raccolgo quello che gli altri frequentatori della montagna, più o meno in sbaglio, lasciano cadere. Non voglio trovare nient’altro che natura, quando cerco la natura.   Ripulisco la strada che faccio, anche se è degli altri. La tengo in ordine come fosse mia, anzi meglio. A casa mia faccio quel che nelle case degli altri mai mi permetterei. Questo io lo chiamo Rispetto. Questa è Libertà. E i miei figli mi guardano. Son piccole cose rispetto alle guerre mondiali e alle malattie mortali. Ma ho capito che anche le grandi case son fatte da piccoli mattoni, e che possono durare in eterno se costruite con coscienza ed onestà.

FINALMENTE SOLE! CALDO E SORRIDENTE COME UN BIMBO DAVANTI AD UNA GIOSTRA.

MaxSolinas-Arja-Rookje


FINALMENTE SOLE! CALDO E SORRIDENTE COME UN BIMBO DAVANTI AD UNA GIOSTRA.

MaxSolinas

Grazie Buon Sole MaxS

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