alisi elaborata da Pietro Paciello Socio Ordinario Assoconsulenza Associazione Italiana Consulenti di Investimento www.assoconsulenza.com direttore UpTrend Advisory www.uptrend.it
Borse tirate, pausa vicina
di Pietro Paciello – Uptrend Advisory
L’attesa accelerazione rialzista annunciata nel precedente report “…una eventuale chiusura mensile del FTSE MIB sopra area 17.250 aprirebbe la strada ad una evidente fase di rialzo…”, si è verificata, con l’indice azionario italiano che si è portato rapidamente a contatto con la “resistenza psicologica” dei 18.000 punti.
Allo stato attuale, considerando la configurazione grafica dei principali indici azionari mondiali, ipotizziamo l’avvio di una fase di “prese di beneficio” che risulterebbero più che salutari per riportare i prezzi su livelli più interessanti per chi (come chi scrive) crede in un raggiungimento dei 20.000 punti per l’indice entro la fine dell’anno.
A supporto di quanto sopra, giungono anche le parole di “zio Ben” che, con un colpo di teatro (ci sarebbe da riflettere su un potenziale “reato di insider-trading di stato…”), ha ricreato un clima di euforia sui mercati proprio nel momento in cui sembrava che fossero pronti a correggere.
Non rimane altro da fare che monitorare la situazione e continuare a puntare sui riferimenti tecnico/grafici che l’analisi tecnica propone ogni giorno, pienamente consapevoli che l’affidabilità dei dati macro e di quanto ci viene riferito sullo stato di salute dell’economia italiana è ormai materia decisamente opinabile.
Quanto al contesto intermarket, il dollaro continua a dimostrarsi abbastanza resistente nei confronti dello Yen, mentre il BUND non dà segni di particolare forza, confermando il contesto “RISK ON” di cui i mercati azionari sembrerebbero poter beneficiare ancora per diversi mesi.
USDJPY
Per il cross dollaro Usa- Yen, nonostante una decisa discesa dai massimi relativi in area 103.75, il supporto dinamico di medio termine (ex resistenza…) è stato oggetto di un perfetto “pullback rialzista” che ha resistito con precisione millimetrica all’attacco speculativo scattato durante la conferenza stampa di Bernanke. Ancora un pull-back da manuale, quindi, con la forza dei compratori che si è ripresentata puntualmente in area 98.00, a conferma della fase RISK ON in essere sulla valuta statunitense.
Al ribasso, rimane fondamentale al tenuta dell’importantissimo supporto in area 96.50, alla cui eventuale violazione scatterebbero decisi flussi di vendita dovuti all’inversione di precedenti posizioni rialziste (STOP & REVERSE), con immediate conseguenze anche sui mercati azionari che appaiono positivamente correlati.
BUND
Il BUND conferma un atteggiamento neutrale e non appare al momento pronto ad attirare flussi di compratori in fuga dal rischio. In assenza di un ruolo di “bene rifugio” le dinamiche operative che lo hanno interessato nei giorni passati non sono risultate particolarmente interessanti e hanno lasciato sostanzialmente inalterato lo scenario tecnico complessivo.
L’evidente fase di recupero in atto, peraltro, va ancora una volta correlato alle mosse delle banche centrali che allontanando il rischio di un innalzamento dei tassi nel breve termine, hanno restituito appeal alle vecchie emissioni decennali che risultano ancora ben prezzate e remunerative.
Operativamente non sembra consigliabile posizionarsi al ribasso ai livelli attuali, mentre appare evidente che l’eventuale violazione di area 141.50, prima resistenza dinamica degna di nota, ripristinerebbe un clima “RISK OFF” con conseguenti ribassi sui listini azionari e sul dollaro.
Nel brevissimo, possibile un ulteriore allungo solo in caso di violazione della prima resistenza di brevissimo in area 139.50, con successivo attacco alla successiva resistenza in area 141.50 dove si giocherà la partita decisiva.
DAX
Il canale laterale rialzista è stato finalmente violato al rialzo e, come visibile sul grafico, ha determinato una ascesa così verticale del DAX che sembra impossibile da sostenere in base alle leggi della fisica. Anche sul DAX ci attendiamo una imminente fase correttiva, utile a scaricare il notevole ipercomprato venutosi ad accumulare, che non dovrebbe comunque intaccare il nuovo supporto strategico in area 8.375 (potenziale pull-back rialzista). Operativamente confermiamo una view di lungo termine decisamente rialzista (trend primario) ma ci prepariamo ad affrontare una fase correttiva (trend secondario) di cui monitoreremo accuratamente la dinamica al fine di individuare i migliori punti di ingresso per riposizionarci al rialzo.
Al ribasso, il supporto dinamico in area 8.100 rimane di importanza strategica visto che rappresenta il supporto dinamico in essere da aprile che, se violato, genererebbe una decisa ondata di vendite sul mercato.
EURUSD
Il fatto che il mercato sia attualmente “dollaro-centrico” è al momento messo in discussione dall’anomalia palesata dai cross EURUSD e USDJPY seguita alle parole di Bernanke.
Il dollaro si è infatti rafforzato contro lo yen ma ha ceduto contemporaneamente terreno nei confronti dell’euro, lasciando aperto più di un interrogativo sul futuro di questa variabile fondamentale nel contesto intermarket.
Operativamente la definitiva violazione di area 1.34 apre lo scenario a un ulteriore rafforzamento fino a 1.37, ma tutto dipenderà dalla conferma della centralità o meno del dollaro americano.
Va osservato che EURUSD e USDJPY al momento vanno nella stessa direzione e la cosa appare insostenibile nel lungo termine. Disallineamento momentaneo? Ritorno dell’euro come valuta forte? Lo sapremo a brevissimo, ma nel frattempo monitoreremo il supporto dinamico in area 1.3350 come livello al di sotto del quale scatterebbero decisi flussi di vendita.
CONCLUSIONI
A quanto pare l’intervento di Bernanke ha fatto uscire i mercati dal torpore in cui versavano da giorni, con gli operatori palesemente indecisi sul da farsi; ora che lo scacchiere finanziario internazionale si è decisamente mosso gli spunti operativi non mancheranno. Serviranno probabilmente alcune sedute per recuperare una migliore leggibilità dello scenario intermarket, e magari le passeremo a misurare un’eventuale discesa di Piazza Affari alla ricerca dei punti di ingresso per riposizionarci al rialzo.
Pietro Paciello