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Finanziaria: interventi sul Lirico

Creato il 16 maggio 2013 da Nonzittitelarte

Finanziaria: interventi sul LiricoDiscussione emendamento 134 (Contributi Teatro Lirico)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io penso di capire le ragioni che hanno spinto l’Assessore, quindi la Giunta, ad intervenire in questo modo. C’è una discussione difficile sul Teatro Lirico che riguarda anche il Teatro stesso e le parti sociali, chiamiamole così. Ritengo però sia sbagliato, in un momento di difficoltà finanziaria, porre le questioni in questi termini; credo che la Giunta regionale abbia tutti gli strumenti per intervenire come e quando vuole, anche per chiedere il rispetto del piano di risanamento, ma io direi anche, tra virgolette, nell’accezione propria, anche del piano industriale che l’Ente si è impegnato a consegnare.
Assessore, io voglio dirle che alcune delle sue considerazioni sono condivise anche da noi perché c’è necessità, ovviamente, di aver contezza di quello che si sta facendo. Siamo ancora in una condizione di indeterminatezza anche per quanto riguarda il Sovrintendente, siamo in una situazione difficilissima.
Io pongo una questione: attenzione! E non è ovviamente una minaccia, lo dico in maniera preoccupata, perché credo che il Teatro Lirico sia un patrimonio non della Città di Cagliari ma dell’intera Sardegna, il Teatro Lirico, quando ha funzionato come doveva funzionare, ha svolto la funzione anche di un veicolo importante per promuovere la Sardegna, e noi abbiamo avuto inoltre un flusso turistico importante… ecco, in un momento di difficoltà di diversa natura, anche finanziaria, non solo finanziaria, prima di tutto di diversa natura, far mancare le risorse finanziarie rischia di essere il colpo mortale. Ecco perché noi voteremo a favore di questo emendamento, perché non ce la sentiamo, Assessore, pur comprendendo alcune ragioni, di seguirvi su questa strada.

MILIA (U.D.C.FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Grazie, Presidente, onorevoli colleghi. Io ho sempre tenuto una posizione molto chiara in quest’Aula. L’iter della situazione relativa al Teatro Lirico è un iter che è stato condiviso a più riprese da questo Consiglio regionale, in una finanziaria passata, con una legge successiva; la legge successiva ha stravolto quello che era stato stabilito all’unanimità nella finanziaria passata. Noi non abbiamo controllo, non abbiamo contezza, non abbiamo notizie di quello che il Teatro Lirico, nonostante le relazioni che ci fanno i 2 consiglieri di amministrazione nominati dalla Regione Autonoma della Sardegna; rispettiamo gli impegni dando i 10 milioni per il risanamento, piani di risanamento a tutt’oggi non ne sono pervenuti presso l’Assessorato, la cifra di spesa corrente è di 4 milioni 700 mila euro che abbiamo allocato presso il Capitolo annuale del contributo che la Regione dà al Teatro Lirico e fa riferimento anche a finanziarie passate, cioè secondo le esigenze di bilancio. Nessun impegno da parte della Giunta rispetto ad aumenti della cifra se non dopo un’altra discussione, che può avvenire nell’immediatezza, anche durante il collegato, ma con dati più chiari alla mano e con riferimenti che il Teatro, la Fondazione Teatro Lirico deve dare a quest’Aula. Noi, in questo momento, andiamo al buio a fari spenti, perché non c’è nessun piano di risanamento che è stato portato all’attenzione del nostro Assessorato, così come questo Consiglio, all’unanimità, aveva deciso. Siamo vicini ai lavoratori del Teatro Lirico, ma vogliamo anche capire quale direzione il Sovrintendente e il Presidente della Fondazione hanno intrapreso per portare il Teatro Lirico fuori da queste sabbie mobili nelle quali si è trovato. Quindi massima apertura, ma chiarezza come sempre nel rispetto dei ruoli, nel rispetto di quello che ci siamo sempre detti in quest’Aula.

ARTIZZU (U.D.C.-FLI). Io ho seguito questa breve discussione relativa all’emendamento dell’opposizione con molta tristezza perché, come tutti i colleghi, ho molto a cuore le sorti del Teatro di Cagliari, che vedo ridotto in una condizione veramente miseranda, e condivido pienamente l’esposizione che l’Assessore ha fatto, anche l’excursus che ha portato alla situazione attuale e allo stanziamento attuale, così come condivido e prezzo le parole che hanno detto i colleghi dell’opposizione. Riguardo alle parti sociali io voglio ricordare che proprio le parti sociali, e cioè le rappresentanze sindacali del teatro, sono state quelle che con molto coraggio, e anche talvolta a costo di umiliazioni e di comportamenti completamente antisindacali da parte del presidente del teatro e in qualche curiosa circostanza anche da parte della persona che ha nelle mani la guida artistica del teatro, che mi pare di aver potuto evincere dal curriculum fino ad ora si è occupata più che altro di marionette perché nel suo curriculum artistico c’è appunto questa grande specializzazione nel teatro dei burattini, e purtroppo di questo si vedono anche i risultati. Io non so quanti di voi hanno potuto seguire le ultime produzioni, soprattutto quella veramente pietosa dell’apertura della stagione lirica del festival di Sant’Efisio, con un Otello che poco aveva di drammatico e molto aveva di comico e moltissimo aveva di patetico. Io credo che questo debba indurre voi, mi permetto di suggerirlo, a mantenere la posizione saggia che avete illustrato, a ritirare questo emendamento e a sollecitare in tutte le forme, comprese quelle politiche, perché è chiaro che io adesso non voglio speculare sul fatto che l’amministrazione di Cagliari è a voi affine e non lo è a noi, ma con qualunque strumento sollecitare una definizione veramente più intelligente e più rispettosa di quello che è il Teatro lirico di Cagliari, cioè la più grande macchina di cultura che esista in Sardegna, per rispetto agli artisti e alle maestranze di altissimo valore che sono nel Teatro di Cagliari, sollecitare una definizione che porti certamente al risanamento dei conti del teatro, senza il quale non c’è possibilità di sviluppo, ma anche in una profonda analisi ed esame di quello che questo teatro può rappresentare per la Sardegna. Giustamente il collega Diana parlava anche di un motore culturale, di turismo. La stagione lirica estiva è sparita dall’anfiteatro romano, ad esempio, che è uno dei tre principali anfiteatri romani d’Italia…

 

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