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Finchè le stelle saranno in cielo- Kristin Harmel

Creato il 19 novembre 2013 da Farnocchia

Ci sono libri che una volta letti ti entrano dentro immediatamente. Altri te li vorresti tirare in testa (o meglio, in testa  a chi l’ha scritto). Poi ci sono quei libri che ti esplodono dentro e, per un po’, pensi di aver metabolizzato ma è proprio quando non ci pensavi più che inizi a vedere i sintomi.

Nessuno ha la vita che si aspettava, ma è il modo in cui ci si adatta alle difficoltà a determinare se si è felici o no.

finchè le stelle saranno in cielo- cover

Un po’ come un’esplosione nucleare: c’è l’esplosione, si tolgono le macerie e dopo anni ecco le deformità dovute alle radiazioni. (la metafora fa schifo, ma rende l’idea). Ecco, questo libro mi ha deformata dentro! Chi poteva immaginarsi che una donna con problemi economici, una figlia adolescente che la odia ed una vita in frantumi potesse prendermi per mano e trascinarmi in un vortice di emozioni, luoghi ed avvenimenti del genere?! Nessuno, forse neppure Hope -il nome della nostra protagonista allo sbaraglio, un caso?- ed è proprio questo il bello.

Insieme a lei ci ritroviamo a gestire la piccola pasticceria di famiglia, avvolti in un turbinio di profumi e sapori antichi, rimaniamo affascinati davanti quel semplice gesto che la nonna fa ogni sera, viaggiamo per città lontane (Parigi) alla ricerca di un passato mai conosciuto prima. Ho pianto, riso e cucinato con questa donna come se fossi stata sempre lì, nelle vie antiche della città dell’amore che ricorda un pezzo di storia davvero tragico e spregevole.

In un solo romanzo vengono trattati amore, memoria, cucina e malattia; quattro argomenti che da sempre mi tengono incollata alle pagine di un libro, nonostante il tempo a disposizione scarseggi. Ma della mia vita frenetica ne parleremo in un altro momento.

Sapeva che per preparare paste così bisognava essere buoni e gentili. Il cuore di una persona traspariva sempre dai dolci che cucinava, e se c’era oscurità nella sua anima ci sarebbe stata anche nelle sue paste.

L’amore: quello puro ed eterno, che resiste difronte al tempo ed alla distanza, e quello conflittuale e dolce che c’è sempre tra una madre e sua figlia.

cooking-biscuits

La memoria, quella che non si dovrebbe mai dimenticare perchè è proprio dagli atroci errori del passato che si spera di non fare certe cazzate nel futuro (anche se tra di noi continuiamo comunque ad ammazzarci per un nonnulla). Parlare della Shoah non è mai semplice per noi che l’abbiamo studiata sui libri e non provata sulla pelle. Qui però viene trattata in maniere decisamente soft, rapportandolo a un presente che a volte guarda indietro a tali eventi in modo sbiadito e confuso. Nella memoria vi è la nostra identità e guardare il passato con occhio distratto è un lusso che non possiamo permetterci, soprattutto adesso.

La cucina, unico luogo (vero ed immaginario) dove regna da sempre la pace tra generi e religioni (e qui, di religione, se ne parlerà tanto ed in modo del tutto inaspettato).

La malattia, nello specifico l’Alzheimer, che sta divorando i ricordi di Rose (la nonna di Hope) ma che non può far nulla davanti alla forza dell’amore! Ho potuto vedere con occhio “tecnico” cosa succede a queste persone e posso assicurarvi che vedersi portar via la propria vita, senza poter far molto, ti fa davvero incazzare. Poi  senti un odore, una canzone o magari vedi una vecchia foto ed ecco che il tuo cervello riparte e ti attacchi a quel ricordo con tutte le tue forse. Questo è quello che fa Hope: ricorda, aspetta e spera il suo unico vero e grande amore. Ed intanto guarda le stelle!

Ora so che il principe esiste davvero, che le persone che ami possono salvarti e che il destino potrebbe avere per tutti un piano più vasto di quanto riusciamo a capire. Ora so che le fiabe possono diventare realtà, se soltanto hai il coraggio di continuare a crederci.

Libro scorrevole ed emozionante, decisamente ben scritto. Consigliatissimo a chiunque volesse aprire mente, cuore e (perchè no?) anche lo stomaco – con le ricette interculturali di nonna Hope.


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