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Finché non sei arrivato tu...

Creato il 14 aprile 2014 da Ninapennacchi

Finché non sei arrivato tu...Ogni donna sogna di imbattersi nell’uomo che le ha spezzato il cuore. In questa fantasia, lei indossa un abito favoloso, ha i capelli lucidi e perfetti, e sta camminando per strada al braccio di un marito stratosferico (tipo, tanto per intenderci, George Clooney in Ocean’s 11). [..] E a un tratto... oh cielo, quello chi è? Ma è lui, il primo uomo di cui si è innamorata, quello che non ha soltanto spezzato il suo giovane cuore, lo ha sbriciolato! Non è più bello come un tempo. Oh no, gli anni non sono stati generosi con lui. È incanutito (meglio ancora, stempiato), in sovrappeso, un po’ ingobbito. Lui la guarda e capisce all’istante che l’errore più grande della sua vita è stato quello di lasciarla.
[..]Sarebbe stato bello. Molto meglio, ammise Posey Osterhagen, che farsi sorprendere vestita con la divisa da cameriera del Guten Tag, il ristorante dei suoi genitori.
- Kristan Higgins, "Finché non sei arrivato tu..."
È il secondo libro che leggo di Kristan Higgins e sono giunta alla conclusione che quest’autrice non fa proprio per me. I suoi libri sono frizzanti, allegri, pieni di personaggi spiritosi e profondi come una pozzanghera in estate.
"Finché non sei arrivato tu..." è meglio (molto meglio) di "Troppo bello per essere vero", ma comunque ci sono cose che non mi sono andate giù e che mi hanno impedito di amarlo. Nonostante un finale molto bello, con lacrimuccia sfiorata, persino.
Ma cominciamo dai protagonisti. Lui, Liam, è fantastico. Non gli trovo un difetto; e prima ho detto che la Higgins fa personaggi poco profondi, beh, non Liam. Di lui mi piace il fatto che sia ossessivo-compulsivo e nonostante tutto non si pianga addosso, che soffra di attacchi di panico e sia comunque sicuro di sé, che sia ansioso per la figlia e comunque in grado di avere senso dell'umorismo.
Poi arriviamo a Posey e qui cominciano le note dolenti.
Voi che pensereste di un uomo che, parlando con una donna bellissima che gli dice che le è morto il marito (un amico di lui tempo prima), invece di sentirsi stringere il cuore ricordando il vecchio amico, pensa: "Oh quanto me la farei questa, Dio che strafiga, ehi, finalmente è vedova, datemi un fazzolettino per asciugare la bavetta che cola giù dal mento"?
Ecco, se fosse un uomo a comportarsi così, credo che tutte noi saremmo concordi: "che schifo di persona, una cacchetta vale più di lui".
Ma qui le parti sono invertite. È Posey che rivede Liam dopo anni; Liam si era sposato con Emma, una ragazza (una tra le poche) che era sempre stata gentile con Posey al liceo, quando Posey era una sorta di brutto anatroccolo con pochi amici. Ma Posey rivede Liam e subito sogna di sbatterlo sul pavimento. Sia quando crede che sia ancora sposato con Emma (una ragazza dolce, ripeto, che aveva sempre cercato di aiutare Posey anni prima) sia quando sa che Emma è morta. L'autrice ci tiene a dire che gli occhi di Posey si velano di lacrime alla notizia della sua morte; ma non puoi dire questo e poi farle puntare il pacco di Liam; è una contraddizione vagamente... disgustosa?
Il libro si riprende alla fine, come ho detto, ma non abbastanza da farmi riconciliare con quest'autrice.
Tre stelline, e un addio definitivo tra me e la Higgins.

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