C'erano i pompieri, l'ambulanza e purela polizia.
«È il signore del quarto piano», midice la custode del palazzo di fronte, gli occhi pieni di lacrime.«Vive da solo e da un po' non risponde né al telefono né allaporta...»Salgo in casa mia e vedo i pompieriproprio nella finestra rotonda di fronte alla nostra, dall'altraparte della strada, dove una volta c'era una ragazza con la coda chesuonava il violoncello e io mi ci ero anche un po' incantata sopra,che chissà chi era...Il signore invece non l'avevo mai visto,in quella bella casa.E non lo vedrò mai.Da sabato c'è il necrologio sulportone: aveva un cognome che evoca modestia, così come modesto esilenzioso è stato il suo modo di andarsene.Ieri sera vedevo delle persone in casasua, alcune donne e un uomo. Si muovevano svelti dentro quelle luciaccese, di stanza in stanza, di finestra in finestra.Saranno stati i figli, immagino, lì amettere via, raccogliere, scegliere, decidere, eliminare.Come avevo fatto io insieme a mia madrenella casa della nonna Tina.Ricordo la malinconia, ma anche latenerezza di ritrovare le tracce delle sue manie, o delle suepassioni, un appunto scritto in fretta, una forcina, i libri di DonMilani, il suo profumo di acqua di colonia e sedano di verona.Avrei voluto fermare il tempo, alloracome ieri sera.Avrei voluto riavere un momentoindietro la mia nonna, o almeno lasciare al signor Modesto unmessaggio per lei. Imbambolata dietro al vetro, ieri seraavrei voluto perdermi dentro quella storia. Che voglio (voglio!) immaginaredolce e calda di affetti.Buon viaggio signor vicino, quaggiù c'èchi ha pianto per lei.
ps- giuro che il prossimo post sarà scemo e ridanciano.
Magazine Per Lei
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