- Perdona e Dimentica – 2010 – ♥♥♥♥ -
di
Todd Solondz
Da molti è stato definito come il degno sequel del suo film più riuscito Happiness, a dieci anni di differenza da quest’ ultimo. Ed è forse un sequel perchè secondo la visione della vita e dell’ umanità di Solondz la ricerca della felicità che avevano iniziato i personaggi del suo film del 1998 non sembra avere mai una tregua nella nostra società attuale. E’ quasi come una guerra ( il titolo originale recita infatti Life during wartime) per la conquista di un’ utopistica normalità quella che i protagonisti del film sostengono. Una guerra contrapposta da dubbi amletici su dualità che fanno parte della stessa vita: gli elementi di dolore e felicità, entrambi connotati che definiscono a grandi linee la vita. Solondz mescola toni drammatici e umoristici usando le giusti dosi, delineando nei suoi personaggi delle caratteristiche di chi non riesce a dimenticare le proprie colpe e si trascina nella propria esistenza spesso anche con errate convinzioni in merito alla propria colpevolezza. E’ uno specchio perfetto di quella che è la condizione psicopatologica di molte persone oggi, apparentemente normali ma tutte con i propri scheletri negli armadi al loro interno. La narrazione è quella dell’ intreccio tra vari personaggi ognuno con la propria storia di colpevolezza e dolore ma tutti in qualche modo collegati tra loro. C’è la moglie delusa dal marito che ripiega innamorandosi di un uomo normale e bruttino per paura di osare ( e forse anche sperare) ancora una volta. Poi il senso di colpa mai dimenticato di un padre uscito da prigione e accusato di pedofilia. E poi ancora una ragazza tanto dolce quanto insicura che spinge il fidanzato innamorato ma con delle perversioni al suicidio o infine un bambino che scambia un abbraccio per pedofilia terroristica grazie al martellamento mediatico e un pò ignorante in merito a cosa sia giusto o sbagliato. C’è confusione quindi nella psiche di tutti i personaggi del nuovo film di Solondz, celata dal desiderio forse impossibile di perdonare e dimenticare; due elementi consequenziali ma che sono illogici perchè molte volte è facile perdonare ma molto più difficile, se non improbabile dimenticare. Dietro questa ipotesi si cela quindi l’ assunto che è frequente e più probabile usare direttamente la rimozione (quindi dimenticare senza necessariamente perdonare) per rimediare veramente al proprio senso di colpa e quindi star meglio. Girato interamente in digitale il film ha vinto la migliore sceneggiatura al festival di Venezia forse per quel coraggio sicuramente scorretto politicamente nel saper vedere un ‘ umanità anche in quelle che nella nostra società sono facilmente etichettate come delle perversioni o mostruosità. La fotografia avvolge tutti i personaggi in una luce accesa e surreale investita da tonalità giallo ocra come a voler sottolineare la finzione che dietro le apparenti normalità si cela, come se quella perfezione anche nelle atmosfere radiose sia solamente uno specchio di quella che non è la realtà vera. Non esiste in definitiva una vita che abbia pace, secondo Solondz, perchè non si può cancellare la memoria e resteranno per sempre i barlumi di conflitti, che siano sociali o interiori, pur sempre irrisolti. Un’ opera estremamente attuale che se vista con un’ pizzico di arguzia dovrebbe farci riflettere maggiormente su noi stessi abbandonando una volta per tutte quella patina di superficialità che spesso è un rifugio per dimenticare la realtà.
( Presenze dell' inconscio)
( Il fraintendimento)