(foto da www.repubblica.it)
E' notizia di oggi, per chi segue il calcio, le squalifiche comminate a giocatori ed allenatore del Napoli per i comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Supercoppa italiana. Nessuna intenzione di entrare in un dibattito tra tifoserie, sono cose che una volta mi divertivano anche e oggi invece odio e disprezzo, tanto che, in via eccezionale, dico subito che eventuali commenti in tal senso saranno cassati senza indugi. Il fatto mi è pretesto per un argomento che da tempo volevo esprimere. Sono un ex-sportivo, ho praticato molti sport da giovane, su tutti il calcio che amo tuttora. Nonostante lo schifo che è sotto gli occhi di tutti non riesco a fare a meno di gustarmi la visione di una partita.
Schifo di scommesse e illeciti vari a parte, c'è una costante che accomuna il calcio (parlo di questo sport, ma la cosa potrebbe riguardare anche altri) a tutti i livelli: un tasso di maleducazione e inciviltà diffusa spaventoso. Anche quando giocavo mi era insopportabile. E fin qua direte - eh be', e cosa c'è di nuovo? - rispondo - niente, ma non è nemmeno questo l'argomento. Il fatto è che si va molto spesso ben oltre il lecito, in campo e fuori, e altrettanto spesso si tende a giustificare certi comportamenti con l'agonismo sportivo o altre fesserie simili. A parte il fatto che l'agonismo non capisco perché debba/possa diventare vilipendio o violenza, ciò che ritengo inammissibile è che in quei contesti vengano concessi gesti e parole che altrove potrebbero essere fonte, e a ragione, di denunce penali. Perché??? Forse il campo di calcio è extra-territoriale e lì le normali leggi del vivere civile, comprese quelle del codice sia civile che penale, cessano di essere efficaci? Se dei "complimenti" come stronzo, figlio di puttana, bastardo, ecc... sono offese punibili nella vita di tutti i giorni devono, a maggior ragione, esserlo nello sport! Non solo, dovrebbero essere puniti in sede sia pubblica che sportiva!, e nei termini che la giustizia sportiva deve rincarare la dose di quella ordinaria, non il contrario com'è sempre stato. Non ci sono solo le offese verbali, spesso ci sono minacce e violenze fisiche non indifferenti, e anche qua, se esiste il reato di danno procurato questo si deve applicare allo sport più ancora che alla vita ordinaria. Non esagero, ho visto non solo in televisione, ma personalmente, e li ho anche subiti (fortunatamente senza conseguenze per quanto mi riguarda) interventi tali da causare fratture molto gravi, che sono quasi sempre volontari, malcelati da millantate involontarietà o, nei casi più eclatanti, da eccessi di furore agonistico.
Sono sempre piccoli passi, ma in tal senso lo sport più diffuso del mondo, prima degli altri, dovrebbe darsi una grande regolata. La sentenza contro i comportamenti tenuti in Supercoppa spero costituisca un precedente. Non si sono mai viste espulsioni clamorose solo per delle "parole" rivolte al giudice di gara? Be', è il caso di cominciare, e non solo se le parole sono rivolte al giudice, ma anche agli altri giocatori o al pubblico. Ora è importante che si prosegua su questa strada, sarà traumatico ma poi porterà grandi frutti. E prendiamo esempio anche da altri campionati. Eccezionali, ad esempio, le norme anti-razzismo che vengono applicate con giustificata rigidità in Inghilterra senza guardare in faccia a nessuno, mentre da noi ancora non ci sono.
Non mi dilungo oltre. Lo sport funzioni da amplificatore nel bene e nel male. Se un reato è grave nella vita ordinaria lì deve esserlo ancora di più e finiamola con questo essere indulgenti.
Io sono veramente stufo, stanco, di mettermi a guardare una partita e al termine dovermi anche vergognare di questa passione, perché in qualche modo mi sento complice e partecipe delle brutture descritte. Esulterò con un post apologetico appena vedrò che, anche solo una squadra, dimostrerà che è possibile praticare il calcio pensando al gioco, al rispetto di giudici ed avversari, a protestare anche se occorre!, ma restando nel merito del fatto e senza mai attaccare le persone.
Possiamo cambiare. Per ora siamo un paese popolato da tanti "Nando Mericoni". Lo stiamo dimostrando anche nella vicenda dell'Ilva e se ne potrebbero citare altre. Ricordate il film "Un giorno in pretura"? Se la risposta è No consiglio vivamente un ripasso...
Robydixit