Registrato a giugno come demo nella loro sala prove e missato negli Atomicgarden Studios prima del lungo tour nei Balcani, Hexis permette di osservare da una posizione privilegiata lo stato di salute dei Finisterre, dopo averne apprezzato, esattamente due anni fa, l’interessante Bitter Songs. Quattro brani e nessun orpello per stemperare la carica della formazione tedesca capitanata dalla voce ruvida di Manuela: questo ep ripropone la formula a base di crust, hardcore e melodia che già in passato aveva saputo colpire nel segno. Non si fatica a capire che, nonostante l’adesione ad un linguaggio preciso e la scelta di mantenere alta la capacità di arrivare dritti al punto, i Finisterre hanno dalla loro una personalità ben definita e la voglia di imporsi al di fuori di stereotipi codificati. In particolare, sono proprio le linee melodiche che si fanno strada tra rabbia e distorsione a rendere efficace il songwriting, lontano dall’essere un semplice sfogo nichilista e sempre ben attento al riversare sull’ascoltatore una proposta varia e ricca di dinamiche interne. Nulla di inatteso, dunque, piuttosto una riconferma e un interessante appetizer in attesa del nuovo album, che si spera non tarderà troppo ad uscire.
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