
E’ il cielo
azzurro
d’ottobre.
C’è luce
che
ferisce
appena
lo sguardo.
L’aria
è
immobile.
Tutto
è
compiuto
che è poco.
Ma nulla
è mai compiuto
-dice il poeta.
Non temere.
Un gabbiano
traccia
zigzagando
indifferente
una traiettoria
sbilenca.
E si posa
lontano
sulla roccia
grigia
e
scabra
della scogliera.
Colui
che teme
i ghiacci
e che ama
l’abbraccio
ammaliante
del sole
sorride
e
osserva
distaccato.
Memorie
investono
la solitudine
cercata.
Ma ora
lui sa
per certo
che
il mistero
da sempre
include
risposte
indefinite.
E che
questo
per noi
è bene.
Marianna Micheluzzi
