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Fiocco giallo sui giornali per Quirico

Creato il 05 maggio 2013 da Webcla
Fiocco giallo sui giornali per Quirico

"Un fiocco giallo su tutti i giornali. Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti, per Domenico Quirico e tutti i giornalisti impediti di comunicare o fermati nei luoghi di guerra. La 20/a giornata mondiale dell'Unesco per la libertà di stampa sarà dedicata dalla Federazione Nazionale della Stampa alla sicurezza e alla libertà di espressione, messe particolarmente a rischio nei luoghi di guerra, nelle terre dominate dai regimi e ovunque (anche in Italia) dalla malavita che infesta soprattutto le aree di frontiera". E' quanto sottolinea lo stesso sindacato dei giornalisti in una nota. "La notizia di un attentato a un collaboratore de 'La Nuova Sardegna' mercoledi', in provincia di Sassari, è il più recente episodio di un fenomeno inquietante e da stroncare.

Ma , a Perugia, alla manifestazione promossa dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci), insieme con Fnsi e Ordine, il sindacato unitario dei giornalisti - continua la nota - propone un appello straordinario per il ritorno alla piena libertà di movimento e di parola di Domenico Quirico, l'inviato de La Stampa in Siria, del quale da quasi un mese non si hanno più notizie. La sua vicenda (unita a quella di altri reporter internazionali fermati nei mesi scorsi in Siria) è al centro di una iniziativa di diffusione delle notizie sulla reale condizione e attività, e per la loro libertà, da parte di tutti i sindacati aderenti alla Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj).

Tutti questi organismi sono impegnati a creare una rete operativa utile per avere notizie dei giornalisti in difficoltà o trattenuti illegittimamente in terre martoriate da scontri tra regimi e rivoltosi".

La Fnsi "invita, inoltre, tutti i media e i siti di informazione italiani a pubblicare il fiocco giallo della speranza e dell'attesa di un buon ritorno del collega e dei colleghi in difficoltà, come già stanno facendo associazioni della comunicazione (vedi Articolo 21) e come da giorni fanno il quotidiano 'La Stampa' e il sito della Fnsi.

Con la giornata del 3 maggio scorso, nel celebrare il 20/o anniversario dell'Unesco per la libertà di Stampa, la Fnsi (presente a Perugia, con il Segretario Generale ed il Presidente, Franco Siddi e Giovanni Rossi, e con membri della Giunta Esecutiva e delle Associazioni Regionali di Stampa - a partire da quella dell'Umbria) intende mettere a fuoco l'implementazione dei piani di azione per la sicurezza dei giornalisti nel mondo e la lotta contro l'impunità.

Gli attacchi e le violenze contro i media e i giornalisti, intaccando l'informazione quale bene pubblico primario per l'affermazione dei diritti dei cittadini e la formazione libera delle opinioni pubbliche, sono da considerare crimini contro l'umanità. L'Italia porta, alla giornata di oggi dell'Unesco, le sue buone pratiche di azione solidale, di monitoraggio relativamente ai giornalisti minacciati e colpiti (con il particolare lavoro di ricerca e sostegno dell'Osservatorio Ossigeno), di memoria attiva nell'omaggio ai giornalisti uccisi dalle mafie dal terrorismo e dalle guerre, di sostegno attivo ai colleghi in difficoltà e a favore della loro libertà".

La Procura di Roma, nel frattempo, ha avviato una indagine in relazione alla scomparsa in Siria dell’inviato de La Stampa, Domenico Quirico. Come da prassi, nel fascicolo si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalita’ di terrorismo. Al momento, in base a quanto si apprende a Piazzale Clodio, sono pochi gli elementi in mano agli inquirenti.

Il fascicolo è stato aperto dal sostituto Francesco Scavo. Il pm ha affidato delega ai carabinieri del Ros per effettuare l'attività di indagine. Le tracce di Quirico si sono perse da oltre venti giorni. Il giornalista, che si trovava nella zona di Homs, per una serie di reportage, era entrato in Siria, palcoscenico di una violenta guerra civile, il 6 aprile scorso. Secondo quanto è finora emerso, due giorni dopo ha prima mandato un messaggio alla moglie Giulietta, per dirle che era in Siria e che era tutto ok, poi verso sera l'ha chiamata a casa. Martedì 9 l'inviato ha ancora mandato un sms a un collega della Rai nel quale diceva di essere sulla strada per Homs dopodiché si sono persi i contatti.


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