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Fiorelisa e la calligrafia

Da Sushit
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Fiorelisa è grafica, ma con un segreto: la calligrafia. Elisa il nome, Fior il cognome. Lei scrive inseguendo la bellezza, una passione che è diventato un mestiere. Con Enzo ha fondato Enpapel, studio di fotografia e grafica per il matrimonio. Un settore antico, dove Elisa riesce ad essere ciò che più le piace: una grafica artigiana. Perché c’è il confronto con gli altri artigiani, le cartotecniche, le legatorie, e perché è una festa costruita sulle emozioni. Ma non solo matrimoni. Elisa mette la calligrafia al servizio del design creativo e collabora con studi grafici, tipografie e fotografi portando avanti, allo stesso tempo, la sua attività artistica. Fiorelisa è molto wabi-sabi (wabi-sabi? ).

Fiorelisa e la calligrafia

Perché la calligrafia?

La grafica è il primo amore. Amore che nel tempo ha scoperto nel lettering un aspetto fondamentale. È a questo punto che la calligrafia è entrata nel mio lavoro e nella mia vita. Ho cominciato ad avere la necessità di dare forma  a nuovi segni che avevo in testa e il computer, da solo, non mi bastava più.  La scrittura a mano costruisce forme di bellezza imperfetta, fatta di piccole attenzioni non casuali, proprio per questo più autentica. Ecco, credo sia questa verità che mi piace più di tutto. La possibilità di creare un segno su misura per una persona, un segno che nessuno potrà più replicare. In poche parole è bellezza delle cose non convenzionali.

Quali sogni gli strumenti del calligrafo?

Carta, pennino, inchiostro. Ma non è così semplice come sembra. Ci sono infiniti tipi di carta, ognuna in cerca di una punta precisa e di un inchiostro che possa essere assorbito correttamente. Ci vuole tanto studio. E continua ricerca.

Fiorelisa e la calligrafia

Un’arte antica, in un mondo moderno.

Il binomio presto e bene non funziona per la calligrafia. La calligrafia ha un suo processo, un rituale in cui tutto è essenziale. Bisogna creare un contesto in cui ci si possa concentrare su sé stessi. Ma soprattutto allenare la scrittura, scaldare bene la mano, testare la carta e l’inchiostro. I tempi di esercizio sono fondamentali. Detto questo confesso che non è semplice adattare i tempi del mio lavoro, con le esigenze economiche e tempistiche dei clienti di oggi. Ma con qualche compromesso i risultati ci sono.

Dove raccogli le tue idee?

Nascono da tante suggestioni. Ogni cosa che incontro mi lascia una traccia che torna a galla nella  mente nel momento in cui  comincio un progetto. Arriva tutto così. E poi c’è un posto segreto dove mi ricarico. Un rifugio nella Marmolada, Pian dei Facconi (piandeifiacconi.com). Qui ritrovo il silenzio da cui nasce tutto. Qui riesco ad impadronirmi del tempo, della lentezza. Tutto quello che poi torna nella mia calligrafia.

Fiorelisa e la calligrafia

Da grande farò il calligrafo: quali sono i tuoi consigli?

Tanta, tantissima curiosità. A livello formativo suggerisco sicuramente di rivolgersi all’ACI,  l’Associazione Calligrafia Italiana (calligrafia.org). Perfetta per iniziare. Ma sopra ogni cosa accettare che vita privata e lavorativa si fondano e confondano.

Elisa è giovane e tosta. Ha 30 anni, ama il profumo del silenzio e quello del rosmarino. L’autore di sempre Italo Calvino, il luogo del cuore la Marmolada. Viaggiare è un progetto di volontariato in Africa. Non si stanca mai di leggere e regalare La danza della realtà di Alejandro Jodorowsky. Elisa ha un sito (fiorelisa.com), anzi due (enpapel.it).

Fiorelisa e la calligrafia

Sushit ringrazia Claudia Zigliotto per il bellissimo articolo!

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