(Festa di fratellanza domenica allo stadio di Firenze..)
Pare che pur cambiando copione, il finale poi risulti essere sempre lo stesso. Quest’anno il Toro con le grandi si batte fino all’ultimo, ma poi deve cedere di misura. Già come è successo la settimana prima contro la Roma, anche contro la Fiorentina si sono levati applausi verso i granata al fischio finale, ma la prestazione non ha fruttato punti.
Fortunatamente il Siena ha perso contro il Chievo, mentre Genoa e Palermo non sono andati oltre il pareggio nei rispettivi incontri contro Atalanta e Catania; perciò il tesoretto che và dai 6 ai 7 punti su queste squadre è ancora lì a tenerle a distanza di sicurezza, ma si vedrà come sarà gestito nelle prossime domeniche.
Tornando alla partita contro la Fiorentina bisogna saper distinguere come l’andamento della prestazione del Toro sia stato assolutamente dai due volti. Pur partito subito all’attacco con una conclusione di Cerci, su assist di Meggiorini, deviata in angolo, il Toro poi si faceva schiacciare per più di mezz’ora dai Viola. La difesa granata arrancava sugli schemi degli attaccanti di casa che non davano punti di riferimento agli avversari, Gazzi e Vives perdevano palla a ripetizione a centrocampo, Cerci subiva raddoppi di marcatura continui sulle ripartenze, e la cosa era possibile vista l’evanescenza di Meggiorini e Barreto, Santana invece era sostanzialmente ignorato dai compagni, in pratica i nostri ragazzi erano totalmente mosci e svogliati, bruttissimi da vedere; perciò la Fiorentina ne approfittava senza scampo, grazie ad una buona circolazione della palla gestita con assoluta lucidità dal trio Pizarro, Borja Valero e Aquilani, mentre Cuadrado e Ljjajc sembravano sapere benissimo dove farsi trovare per affondare nella difesa del Toro, così all’8° l’esterno colombiano penetrava, senza trovare resistenze, nell’area avversaria e beffa Gillet con un pallonetto che il portiere belga smanacciava appena con un colpo di reni insufficiente ad evitare che la palla s’infilasse in rete. Passano altri 8 minuti e sugli sviluppi di un corner mal ribattuto dalla difesa granata Borja Valero rimette in mezzo dove Aquilani è tutto solo nel cuore dell’area e di testa gira verso la porta, botta violenta che Gillet di nuovo intercetta ma non blocca, così siamo già 2-0; la Fiorentina macina possesso di palla di fronte ai confusi avversari e al 33° Ljjajc su bellissima punizione a giro piega per la terza volta le mani a Gillet con una parabola all’incrocio dei pali. Borja Valero e Ljjajc mancano il quarto gol trovando Gillet finalmente reattivo sulle loro conclusioni; negli ultimi cinque minuti del primo tempo invece il Torino riesce a ritrovare un minimo di bandolo della matassa, soprattutto Vives riesce a fornire un paio di buone aperture per Santana, ed in una di queste occasioni ne esce un buon assist dalla sinistra sul secondo palo su cui lo stesso Vives impatta a pochi centimetri dalla porta di Viviano, mandando però il pallone in curva; all’ultimo minuto di recupero del primo tempo Santana recupera un pallone a centrocampo e s’invola verso l’area e dopo un paio di finte serve per Barreto che dal limite spara un rasoterra a fil di palo che batte Viviano, poi tutti negli spogliatoi per il quarto d’ora di riposo canonico. Al rientro in campo Basha sostituisce Gazzi (che di rosso domenica non aveva solo i capelli, ma anche la spia della benzina, spremuto come è stato durante la stagione), l’albanese riusciva in una performance sufficiente, molto agonistica con i suo avversari di centrocampo, ma utile; nel complesso entrambe le squadre rientravano in campo con voglia di fare bene e fioccavano le occasioni soprattutto per i granata con Cerci, D’Ambrosio e Barreto che si rendevano pericolosi, visto anche le non più brillantissime marcature soprattutto dei due esterni di difesa viola, Tomovic e Savic. Al 55° Santana scendeva sulla sinistra e duettava con Barreto che gli restituiva il pallone e complice un velo di Meggiorini, l’argentino esplodeva dal limite un rasoterra che beffava di nuovo Viviano che un po’ coperto non sembrava del tutto indenne da colpe. Il Toro continua a crederci mentre Bianchi sostiuva Meggiorini e poi Jonathas prendeva il posto di Barreto, mentre nella Viola Mati Fernandez entrava al posto di Ljajjc e Romulo di Aquilani per alzare il ritmo a centrocampo; al 74° Bianchi impegnava severamente di testa Viviano che respingeva d’istinto una inzuccata del capitano su suggerimento di Cerci, mentre sul capovolgimento del fronte Cuadrado si beveva Darmian e Basha e a tu per tu con Gillet metteva di un soffio fuori; botta e risposta che fa da preludio al 77° quando Jonathas sulla destra, poco fuori dall’area, vedeva Savic che cincischiava con la palla sulla fascia e da dietro gliela toccava quel tanto per servire Cerci che si accentrava e lasciava partire una parabola formidabile che s’infilava sotto il sette della porta di un esterrefatto Viviano, rimonta completata!!! Montella provava a rimpinguare l’attacco con El Hamdaoui che prendeva il posto di un troppo etereo Larrondo, ma all’86° un batti e ribatti sul limite del centrodestra dell’area granata vedeva Romulo lanciarsi in area e battere per la quarta e definitiva volta Gillet. Poco dopo Darmian lasciava il campo dopo aver rimediato il rosso per un intervento neanche troppo cattivo su un avversario; lo spirito mai domo del Toro però s’infrangeva contro la solidità dei toscani e al 94° l’ultima possibilità capitava a Vives che di testa alzava troppo la parabola del pallone su una punizione-cross di Santana. Al triplice fischio la Fiorentina festeggiava una vittoria, che complice la sconfitta del Milan contro la Juve in serata la proietta al quarto posto, ma solo ad un punto dai rossoneri riaprendo il discorso per la Champions League, un grande augurio quindi ai nostri fratelli Viola che fuori dall’Artemio Franchi ci hanno accolto come a casa nostra con cibarie sincere, mentre dentro lo stadio è stata una festa di sbandieratori dei due vessilli, di striscioni inneggianti alla nostra leggenda e con lo speaker che rendeva omaggio ai nomi degli Invincibili, senza contare il messaggio di benvenuto e amicizia letto da capitan Pizarro prima del fischio d’inizio, questo è il calcio che dovremmo amare, sempre!
Il Toro, inteso come giocatori e staff tecnico, tornava a casa invece deluso quanto e, forse, più rispetto alla sconfitta contro la Roma. Inoltre il rosso a Darmian e il giallo a Vives costeranno ad entrambi i giocatori la presenza al derby, mentre Cerci accusa un fastidio al quadricipite sinistro toccato duro nel finale di gara. Per Ventura quindi grattacapi di non poco conto in vista del derby di domenica pomeriggio contro una Juve ad un passettino dal 29° titolo di campione d’Italia. I mugugni tra i tifosi non mancano, le scelte del tecnico non stanno convincendo troppo, mentre la difesa è passata da essere una delle meno battute ad un colabrodo che in questo girone di ritorno è rimasta imbattuta solo 4 volte (nei pareggi casalinghi contro Samp e Palermo e nelle vittorie a Pescara e contro la Lazio in casa). Questo per dare più fiato e spazio di azione agli esterni di centrocampo, una soluzione vagamente Zemaniana, che dà frutti analoghi. Contro la Juve servirà coraggio e la prestazione della vita, ci aspettiamo quanto meno che i nostri vendano cara la pelle fino al 95° e più, se serva almeno a strappare dei punti e sognando una vittoria che manca dal 9 Aprile 1995.
Noi popolo del Toro non smetteremo di crederci ed a intonare un solo grido: Forza Vecchio Cuore Granata!!