A un mazzo di tulipani sul tavolo di cucina, però, non ho voluto rinunciare:
Troneggiano nel boccale da birra che i miei alunni e io abbiamo ricevuto in regalo durante la nostra visita guidata alla Bierbrauerei di Neumarkt nel 2008 - guardo le foto e vedo come siete cambiati, bimbi miei.Siamo cambiati un po' tutti, ma voi siete quelli che sono diventati più belli, io sono solo più grassa. E sempre più innamorata di voi, ovviamente.
E poi le rose. Di solito sono rosa, delicate; quest'anno le ho volute più scure. Sono una macchia di colore che mi fa sorridere quando le intravedo dalla strada rientrando dalla palestra.
E il basilico. Il basilico mi parla (no, non sento le voci... almeno, non quella del basilico). Mi parla nei momenti del giorno in cui il sole lo colpisce, lo riscalda e lo fa profumare come la più inebriante delle fragranze. Mi sporgo a disporre sul filo il bucato e invece mi ritrovo nell'orto dei miei nonni, con nonna che sceglie le foglie migliori e le ripone nel "grembio". Nonno fischetta col cappello a tre quarti. Io trotterello tra gli alberi da frutto, penso a quando un giorno avrò una piantina di basilico tutta per me. E pazienza se quasi nessuna delle cose che avevo immaginato corrisponde alla verità: il sapore dolceamaro della vita è buono anche per questo, e perché alcune cose sono ancora meglio di come le sognassi.
Intanto, come se nel nostro piccolo nido d'amore non avessimo già abbastanza confusione, sono arrivati i rami per iniziare a decorare il nostro Albero di Pasqua. Rami d'oleandro, nel nostro caso. Dobbiamo ancora decidere se lasciarli al naturale o dipingerli di bianco, o di azzurro, come i vasi sul nostro davanzale. Chissà cosa ci consiglierà questa bella domenica di aprile.
Buona domenica a tutti voi!