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Firem, accordo con i sindacati: lo stabilimento di Formigine non chiuderà

Creato il 24 agosto 2013 da Cassintegrati @cassintegrati

Dopo due settimane di tensione, finalmente una buona notizia. La famiglia Pedroni, titolare della Firem di Formigine (Modena), ha raggiunto un accordo con la Fiom. Lo stabilimento modenese non chiuderà, pur senza rinunciare all’avvio della produzione in Polonia. Tra 20 giorni verrà presentato il piano industriale. Nel frattempo, però, da lunedì verranno attivati gli ammortizzatori sociali necessari per arrivare all’accordo vero e proprio.

simona_pedroni

L’intesa siglata questa notte dovrebbe porre fine ai problemi causati dal titolare della Firem, Fabrizio Pedroni, che aveva deciso di delocalizzare l’azienda di nascosto dai lavoratori. Alla riunione con le parti sociali hanno preso parte la sorella, Simona Pedroni (nella foto), titolare e amministratore unico della società, i rappresentanti legali e i consulenti aziendali.

I punti chiave dell’intesa, pubblicati dalla Gazzetta di Modena, sono tre.

  1. Entro 20 giorni l’azienda presenterà un nuovo piano industriale che preveda che Firem rimanga operativa a Formigine, non solo dal punto di vista amministrativo (come inizialmente dichiarato da Fabrizio Pedroni), ma anche produttivo.
  2. Il trasferimento degli operai in Polonia è stato quindi archiviato: le lettere che informavano i lavoratori modenesi che avrebbero dovuto presentarsi il 2 settembre nel nuovo stabilimento polacco sono state annullate. L’azienda si impegna a non aprire in futuro procedure di trasferimento e permetterà il rientro dei cinque lavoratori che si trovano già nel nuovo stabilimento in Polonia, qualora lo volessero.
  3. La prossima settimana è previsto un incontro per siglare l’avvio degli ammortizzatori sociali, non per cessazione dell’attività ma probabilmente per crisi, che dureranno fino all’accordo ufficiale (dopo la presentazione del piano industriale).

Rimane invece sospesa la questione degli stipendi di luglio che gli operai ancora non hanno ricevuto: l’azienda si è impegnata a versare un acconto di 300 euro entro qualche giorno, e il resto quando le condizioni economiche lo permetteranno.

L’accordo è frutto di sette ore di riunione al Comune di Formigine. Il dietrofront della proprietà è stato accompagnato dal rammarico della titolare Simona Pedroni per come si sono svolti i fatti. La soddisfazione dei lavoratori per aver scongiurato i licenziamenti, è però accompagnata da tanta rabbia: “Noi a luglio abbiamo lavorato, perché ci devono pagare solo 300 euro? E il resto dei soldi? Sembra che ci stiano facendo un regalo, ma quelli sono soldi nostri!”, dice una lavoratrice dopo aver saputo l’esito dell’incontro. E c’è anche chi dubita: “Ora cosa faranno, riporteranno i macchinari dalla Polonia? Mah… io dico che potremo stare tranquilli solo quando inizieremo a lavorare”.

Bisogna dire che le dichiarazioni fatte da Fabrizio Pedroni ai microfoni di Radio 24 (poche ore prima dell’intesa) non aiutano certo a creare un clima di fiducia.

di Marco Nurra | @marconurra
(Foto: Gazzetta di Modena)

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