Firenze, 2 ottobre iniziativa con Aimanatou Haidar. La RACMI: inacettabile

Creato il 01 ottobre 2013 da Yellowflate @yellowflate

Noi nella Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) abbiamo saputodal comunicato apparso sul sito del Comune di Firenze, ieri, che nell’occasione della Giornata mondiale della non violenza, il 2 ottobre a Palazzo Vecchio sarà organizzato un incontro su Aminatou Haidar, definita scorrettamente “Gandhi” del Sahara da parte della commissione Pace insieme alla molto discussa Fondazione Kennedy.

Ma l’attendibile idea sarebbe quella di un incontro per dare un segnale davvero importante e forte accendendo i fari sulla situazione drammatica della popolazione sequestrata nei campi di Tindouf in Algeria in primis la verità su aminatou Haidar.

La donna Haidar Aminatou nata a Tata territorio marocchino ex colonia francese, Tata non è implicata nel conflitto regionale del Sahara marocchino liberato dal Marocco nel 1975 che era sotto la colonizzazione spagnola. Proprio in questa città, suo padre era funzionario dello Stato marocchino. Haidar, impiegata a Boujdour, ha percepito a questo titolo emolumenti ed è stata indennizzata due volte dall’IER (Istanza Equità e Riconciliazione) con un bel 48.000 euro.Al contrario di ciò che Aminatou pretende di essere, ella non ha mai rinunciato alla violenza, continua ad istigare ed a promuovere la violenza tra i giovani nelle province sud del Marocco, altro che Gandhi, il sostegno di Haidar alla violenza è uno schiaffo alla memoria e lo spirito della non violenza di Gandhi, la donna sta attuando una strategia di una Agenda algerina molto conosciuta da tutto il mondo.

È inaccettabile, mentre la crisi economica in Italia ha colpito tutti, compressi i cittadini di Firenze, Il comune organizza eventi inutili, come questo, con i soldi dei contribuenti, usando abusivamente anche l’immagine d’Italia nelle azioni propagandistiche pro separatismo in Africa.

Noi nella RACMI, in questa occasione della Giornata mondiale della non violenza inforniamo tutti che a Tindouf vive l’unica popolazione al mondo dipendente al 100% dagli aiuti umanitari internazionali, che non è stata mai censita e identificata e quotidianamente oppressa da un gruppo armato congiunto con l’Esercito algerino.

E che i sequestrati di Tindouf sono gli unici al mondo senza diritto di espressione, ai quali viene negata la possibilità di scegliere la residenza al di fuori delle tendopoli. E che le donne assistono impotenti alla deportazione dei loro bambini a Cuba private così dal loro diritto fondamentale di madri. E che i bambini di Tindouf sono sfruttati politicamente ogni estate in Italia come abbiamo denunciato sempre …

La situazione a Tindouf è caratterizzata da gravi violazioni dei diritti umani perpetrate da oltre trentasette anni: detenzioni arbitrarie, tortura, sequestri, sparizioni, schiavitù, negazione dei diritti di espressione, circolazione, censimento, ritorno alla Terra-Madre il Marocco.

Riteniamo come assoluta la responsabilità del Governo algerino per questo ignobile sequestro. Condanniamo l’atteggiamento bellicoso del Governo algerino e le sue continue provocazioni che tendono a mettere in discussione l’unità e l’integrità territoriale del Marocco tramite i separatisti del “polisario”.

Infine, chiediamo al Comune di Firenze di darci uno spazio democratico per sensibilizzare l’opinione pubblica fiorentina sulle negazioni dei diritti dell’uomo nei campi di Tindouf, sulla vera natura del conflitto artificiale creato attorno al Sahara marocchino, e per promuovere che il futuro del Marocco e dell’Algeria è nella realizzazione dell’Unione del Grande Maghreb proprio come esperienza positiva dell’Unione Europea e non nella balcanizzazione della regione promossa da separatisti, mercenari o desideri egemonici algerini.


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