Un piccolo post per parlare del mio penultimo viaggetto: Firenze, aprile 2012. Visto che stavo scendendo da Milano salutando il Salone del Mobile direi che si è trattato di un viaggio di “decompressione”, ma ero da sola e per me (per il mio carattere) se un giorno in solitaria va bene due sono già troppi. Fortuna che a cena ho avuto l’ottima compagnia di un amico.
Non ho fatto tantissime foto ma tantissimi sospiri.
Dieci anni fa Firenze rappresentava la città dove avrei voluto vivere. In questi anni tante cose sono cambiate e così questa volta mi appariva diversa, estranea, come se fossi sempre appartenuta a Napoli e me ne accorgevo solo in quel momento. I desideri cambiano alla stessa velocità delle persone e così anche le aspirazioni. Alcuni la chiamano crescita, ma forse si tratta più di una mutazione, come quella che fa il camaleonte che si adatta alle situazioni con impegno e coraggio.
Riflessioni psicologiche a parte sono stata bene a Firenze. La vista del Ponte Vecchio mi ha riempito il cuore e Botticelli, Leonardo, Michelangelo e Caravaggio hanno fatto il resto. Quanta bellezza nascosta dietro ogni angolo; non so se chi ci vive da sempre si accorge e si meraviglia ancora.
Postilla: adoro l’accento fiorentino!
una vista degli Uffizi dagli Uffizi (lavori in corso)
parking: the Italian emergency
p.zza della Repubblica, un punto di vista differente