Firenze,a maggio, il Mistero di Greta Garbo

Creato il 20 aprile 2010 da Sophielamour

Il mito di Greta Garbo rivive a Milano. Il guardaroba privato dell’attrice insieme ai più famosi costumi di scena realizzati per lei dal famoso designer di Hollywood, Gilbert Adrian, oltre a numerose fotografie di grande fascino veranno esposti nella mostra "Greta Garbo.Il mistero dello stile" , curata e organizzata dalla Salvatore Ferragamo. L’allestimento dello scenografo Maurizio Balò mira a svelare, attraverso gli abiti della star, l’intimità di un'attrice, simbolo di femminilità e fascino. L'incontro tra Ferragamo e la Garbo fu un vero colpo di fulmine. La prima volta si sfiorarono, giusto il tempo per creare un paio di scarpe su misura, nel 1927 a Hollywood, prima che Salvatore rientrasse a Firenze per avviare l’azienda in Italia. Poi, finché l’Hollywood Boot Shop, il negozio nella capitale del cinema, rimase proprietà di Ferragamo, la diva si recò ad acquistarle lì, quindi da Saks Fifth Avenue a New York.
Finché nell’agosto del 1949 i due si rividero a Firenze. “Sempre giovane come quando l’aveva incontrata la prima volta”, Greta entra in negozio calzando un paio di sandali dalle suole di corda. “Non ho scarpe” dice “e voglio camminare”. In cinque riprese, Ferragamo creò per lei una serie di scarpe a tacco basso, tra cui un sandalo allacciato alla caviglia in vitello rosso che le piacque particolarmente. Dalla boutique uscì con 70 paia di scarpe, per la maggior parte diverse soltanto nel colore. Due anni fa, di passaggio a Firenze, è il pronipote della Garbo, Craig Reisfield, a fare visita a Ferragamo e al suo affascinante museo dedicato alla storia del fondatore e alle sue rivoluzionarie calzature, allestito all’interno dello storico Palazzo Spini Feroni, sede dell’azienda fin dal 1938. Conversando con la direttrice del museo Stefania Ricci, Craig (discendente in linea diretta in quanto figlio dell’unica nipote, Gray Reisfield) accenna al ricchissimo archivio di abiti, cappelli, foulard, guanti, innumerevoli pantaloni e camicette della diva conservati dai discendenti con rispettosa cura. L’intero guardaroba personale della Divina, come mai nessuno l’ha visto e studiato.
Così è nata l’idea di una mostra sul mito della Garbo oltre il cinema, del quale fu uno dei simboli più inarrivabili del suo tempo. Apre l’esposizione una scelta di costumi da film, recuperati da istituzioni, musei e collezionisti privati, dopo la dispersione dei magazzini MGM. Tra i pezzi ritrovati, il magnifico abito con scollo ricamato di Inspiration (La modella), su prestito della Drexel University di Philadelphia, il modello della Regina Cristina (dal Museum at Fit). Una sezione è dedicata al volto della Garbo, che Roland Barthes indicava come uno dei Miti d’oggi: ritratto tra gli altri da Clarence Sinclair Bull, senza dimenticare la snobbissima foto per il passaporto scattata da Cecil Beaton. L'evento potrà incuriosire e appassionare un pubblico eterogeneo: dagli amanti del cinema, a quelli della moda vintage e della fotografia.

Firenze da maggio al Museo Ferragamo