Magazine Musica

Fireplug - Fireplug

Creato il 29 agosto 2013 da 79deadman @79deadman
Fireplug - Fireplug
Una cover di bel gusto pop, un nome che evocherebbe scenari estivi da Harlem sotto la canicola, traditi da quella che doveva essere un’attitudine al jazz bianco da campus. “Allievi della lezione di Brubeck” dovettero pensare alla Verve quando crederono di mettere sotto contratto un educato ed edulcorato quartetto di jazzisti borghesi che suonavano in giacca senza stillare una goccia di sudore e che sembravano avere messo a memoria dischi come Time Out o Jazz Goes to College. Ma magari fu l’improvvida - o la benedetta, dipende da che parte state della barricata - decisione di spedirli a farsi le ossa al mitico Red Dog Saloon di Virginia City, di spalla a novizi quali Charlatans o Wildflower a tramutare la natura stessa di questo gruppo. Che evidentemente già radicato al suo interno possedeva il germe della genuina trasgressività sottaciuta a genitori inconsapevoli. Succede allora che quello che doveva essere un revival della canzone leggera anni ’50 (Old Man River) diviene una “mess” psicotica con un flauto impazzito che va subito alla deriva su una ritmica impassibile e tribale allo stesso tempo. Che la chitarrina in punta di dita di Ted Winston, a volume manipolato, demolisca ciò che rimane di Basin Street Blues facendone una trance acida degna di coloro che aspettano “l’ uomo” appoggiati al lampione spento sul marciapiede. E quando quello arriva, si scatena la sarabanda settecentesca di Joint Blues Time con tanto di clavicembalo elettrico, deriva a 12 battute d’obbligo e voci dal falsetto irritante che nulla ne sanno di armonia ma che si divertono un mondo a sbattersi tamburelli sulla testa come dovessero inaugurare l’ultima parata dell’ Art Ensemble Of Chicago. Tra tanto frastuono mirabilmente elettrificato, spicca come il solitario fiore nel campo già arato la favola alla Donovan di Lucinda con campanellini fatati e addirittura traumi di corno tibetano in chiusura. Un barrito che conduce direttamente al classicone di Gershwin, veicolo per quattro scalcagnati assoli in cui i musicisti si scambiano, letteralmente, gli strumenti, immettendo vibrazioni di beefheartiana aleatorietà su una performance che alla fine deraglia verso il pazzoide più convinto. Fugs e Godz avrebbero applaudito eccitati… Una bella fantasia. Quello che sulla carta fu l’educato ed edulcorato prodotto della meglio gioventù bianca è diventato un happening avanti sui tempi di quel paio d’anni che bastano a farne la prima perla dispersa e subito dimenticata della corona psichedelica. Affascinante, ma tremendamente fuorviante.
Fireplug – Fireplug 1966 Verve (10-514), USA
Old Man River 5:23 Basin Street Blues 4:13 4 Pieces 3:25 Joint Blues Time 6:47 Lucinda 3:21
Summertime 7:53

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Relentless – Night Terrors

    Relentless Night Terrors

    Tornano gli statunitensi Relentless con il secondo lavoro per Do Or Die Records, dopo l'esordio "Souls Of Charon" uscito due anni fa e che ha rappresentato una... Leggere il seguito

    Da  Iyezine
    MUSICA
  • Sticky fingers

    Sticky fingers

    Pubblicato nell' aprile del 1971 quando i Rolling Stones erano già in "esilio" per motivi fiscali in Costa Azzurra, Sticky Fingers rappresenta un disco... Leggere il seguito

    Da  Maurozambellini
    CULTURA, MUSICA
  • Fab radio giugno 2015

    radio giugno 2015

    JOHN HAMMOND TIMELESS PALMETTO RECORDS, 2014 A legend at his best! Questa è la soluzione live ottimale per godere appieno del grande talento e... Leggere il seguito

    Da  Bluesmusic
    MUSICA
  • Food - Forever is A dream

    Food Forever dream

    Capitol Records - ST304 - 8/69 Forever Is A Dream Naive Prayers No Lady Miss Ann Fountains Of My Mind Coming Back What It Seems To Be Inside The Mirror Marbled... Leggere il seguito

    Da  Tonypop
    MUSICA
  • ARTE: Cats and Plants | Stephen Eichhorn

    ARTE: Cats Plants Stephen Eichhorn

    Stephen Eichhorn è un artista americano con base a Chicago. Dopo aver studiato per diventare un architetto, ha capito che la sua vera vocazione era il mondo... Leggere il seguito

    Da  Osso Magazine
    ARTE, CULTURA, MUSICA
  • Myra Melford - Snowy Egret, di Francesco Pullè

    Myra Melford Snowy Egret, Francesco Pullè

    Myra Melford - Snowy Egret (2015)Il nuovo quintetto di una delle menti più lucide e underrated del jazz contemporaneo in un’opera ispirata alla trilogia “Memori... Leggere il seguito

    Da  Athos56
    MUSICA