Magazine Diario personale

Fisica e chimica

Da Johakim @Johakim
FISICA E CHIMICA
Vale la pena credere ci sia qualcosa che ti attragga lungo la via: fosse il riflesso di un vetro della finestra, un foglio scritto lasciato cadere per strada, prendere una via traversa anzichè quella dritta.
E vale la pena avere dei sogni e credere che ciò che desideriamo possa accadere, vedere già dipinta su di una parete bianca i contorni di questo tuo sogno.
Io ho preso in mano un pennello e l'ho intinto in parecchi colori. Prima facendo attenzione che non ci fossero imperfezioni, che la sua consistenza fosse adeguata e non gocciolasse sul muro imbrattandolo. Poi, man mano che le immagini si facevano più chiare e la mente si puliva delle parole superflue, ho lasciato che la mano scorresse libera dai barattoli sfusi alla parete. Ho lasciato che i gesti fluissero liberi, si appropriassero di me, si trasformassero in arancio, blu e rosso senza far distinzione fra chi era pittore e l'immagine che avevo riflesso : io ero il colore ed il colore era dentro di me.
Quando ti lasci guidare da questa forza, quando il tuo cuore ha aperto le porte verso l'esterno reclamando i suoi battiti, ecco che nulla accade per caso.
Ci sono forze che ti chiamano e ci sono forze che ti abbracciano. Ci sono gesti che hanno un significato preciso e ci sono parole che ne hanno uno completamente diverso.
L'impetuosità ed il ritmo con il quale questa forza si manifesta, dipende solo da te, dipende da quanto sei in grado di accogliere i cambiamenti e di quanta forza tu metta nel desiderare.
I desideri non sono una cattiva cosa. Loro sono i quadri che tu hai appeso durante la vita.
Io ho appeso una casa nel verde, ho appeso una famiglia riunita. Ho appeso la musica e il ballo, le pagine d'un libro che parlasse di me e le mani di un uomo diverso dai soliti.
Ho appeso il mio corpo nel centro della parete e con l'aiuto  di un paio di mani più forti, ne ho cambiato le forme, i contorni. L'ho reso più simile a ciò che sognavo di essere, nei suoi contenuti e nei suo modo di porsi nei confronti dell'altro.
Ho imparato che ciò che credevo impossibile fare, era solo un concetto della mia mente. Il mio corpo ha reclamato ben altro.
La mia vita è cosparsa di queste occasioni, di attrazioni fatali e di messaggi chiari e diretti. Non ho mai tappato le orecchie all'ascolto o la mente ai vocaboli nuovi.
Ci ho messo del tempo, forse è il mio unico sbaglio. Ma non ho rimpianti per non averci provato, per non averci creduto o per non aver più sognato.
E se mai un desiderio non fosse esaudito, se uno dei quadri che ho appeso non si colorasse del tutto... non avrei timore di sentirmi fallita.
Ho tante pareti sulle quali disegnarmi la vita... non metto cornici a nessuno dei sogni... i cerchi si chiudon da sè.

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