Se in Louisiana hanno le paludi e lo sludge metal, Al Nord, in Ohio, allevano il mostro della palude, che di primo nome fa Fistula.
Basta farsi un giro su Wikipedia per rendersi conto che l’Ohio è patria di molte personalità musicali più o meno mainstream del passato e del presente, ma la città di Cleveland è proprio una fucina incredibile di musica pesante e metal estremo, che vanta numerose ottime band d’annata, prolifiche e ancora attive, dedite a death, black, thrash e heavy metal spesso in modo originale (si pensi a Midnight, Boulder, Ringworm, Nunslaughter…). La scena hardcore è stata particolarmente vivace e lo è ancora (esistono blog dedicati): tra i giovani vanta dei nomi notevoli, come ad esempio Masakari. La scena sludge-doom-stoner pure brilla sfavillante o, meglio, gronda orgogliosamente lurida e dopata, ed è in vario modo interconnessa con la scena death-thrash-black.
I Fistula sono la punta di un iceberg di fango che fa venir la bava a tutti i devoti dello sludge-doom, quelli che amano distorsione massima e contaminazioni pesanti con hardcore/grind/crust, noise e death-black metal. Il mostro è anche tentacolare, o forse è un ragno: la scena sludge-doom di Cleveland, infatti, è collegata in vario modo alla band, i cui musicisti passati e presenti (Corey Bing, Scott Stearns…) hanno o hanno avuto le zampine dappertutto. Giusto un po’ di nomi da annotare: Sollubi, Son of Jor-El, Ultralord, Morbid Wizard, Bibilic Blood, King Travolta, Sofa King Killer, The Disease Concept, Accept Death, Ancient Sickness…
Perché questa litania?
Perché i Fistula sono un pilastro della scena sludge-doom americana ormai da decenni, anche se il loro primo album risale al 2001 (Hymns Of Slumber, dal suono malato e pesantissimo).
Perché diffondono il “Verbo” dello sludge ma sono anche pesantemente contaminati dagli altri generi: nella loro abbondante produzione sono stati abbastanza poliedrici, visto che hanno pure sconfinato in territori black-noise, come nei pazzoidi Lessons In Lamentation e Inverted Black Star, usciti nel 2008 per Crucial Blast.
E perché ogni uscita di questa band freneticamente prolifica, anche quelle “minori” (ep, split…), è da urlo.
I Fistula sono bravi. Il loro è uno sludge-doom iper-distorto, drogato, insano e/o violento, specie quando si lasciano andare al caos e alla furia del grind-crust e ad accelerazioni thrash. Comunque c’è sempre quel fondo di groove che lo sludge americano pesca dal blues, al punto che da qualche parte mi è capitato di vederli definire come “apocalyptic blues”. Le uscite minori hanno caratterizzato gli ultimi anni della loro produzione, a partire dall’ultimo devastante album, Burdened By Your Existence (2008). E la nuova fatica su Patac Records, Northern Aggression, è breve, troppo breve… Sarà per questo che arriva in edizione speciale in combinato con Loser Ep (pubblicato nel 2010 dalla Hydrophonic Records in quantità limitatissima, e poi prodotto in vinile colorato dalla Patac Records stessa). Come bonus, una patch con il logo dei Fistula a mo’ di Venom e la cover di “Going Through Your Purse” dei Mentors. Quest’ultima chicca è inclusa anche nella versione lp.
Bastano i 20-25 minuti delle nuove, brutali tracce di Northern Aggression per capire che è sempre roba che ti crea dipendenza, che ti induce un bisogno ansiogeno di andare a riascoltare gli album precedenti nell’attesa che arrivi una nuova dose di marciume apocalittico. Tornano le scorribande tra sludge-doom pachidermico e crust sfrenato e aggressivo, con la voce del cantante (Bahb Branca) che è ruvida e isterica, una versione un po’ estremizzata – o ancora più patologica – dello stile di Mike IX Williams. Soprattutto, però, di nuovo quella chitarra rombante di Corey Bing, quei riff mastodontici e ultra-distorti che, nonostante le palate di groove, sia che accelerino sia che rallentino, brontolano come quelli death guerrafondai o putridi degli Autopsy e dei primi Morbid Angel, mentre le sfuriate hardcore ti frantumano la vetreria in salotto. Poi c’è il basso: nella baraonda delle vibrazioni del feedback si riesce perfino a sentire il basso, grezzo e potente! Il batterista, versatile, segue partiture funamboliche, passando rapidamente da pattern a base di rintocchi cupi e cadenzati a blastbeat a velocità assurda.
In genere i pezzi di Northern Aggression, come pure quelli di Loser, sono fatti di contrasti tra parti lente e veloci. La tensione è sempre molto alta, i brani indulgono nell’onda d’urto polverizzante del crust-punk-thrash, eccetto che in “Lightbulb Smoker”, più sludge-doom, e nella cover dei Mentors, più heavy metal sporco. In Loser si trovano anche episodi in cui la band si estremizza ulteriormente, come ad esempio va così piano da avvicinarsi al funeral doom, e si diverte a sperimentare perfino inserendo un po’ di space drone o accennando a riff ciclici – tipo doom melancolico o epico – e stranianti. Non ci si annoia mai.
Northern Aggression è uno sfogo, aggressivo, pessimista e sfrontato, un po’ come la traccia di apertura, dal titolo fenomenale, “Sobriety Is Overrated”. Ci lascia con il mal di collo, sudati e con la voglia di continuare a sfogarci, magari davanti a loro.
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