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L'ecosistema artico non è proibitivo soltanto per le forme di vita di superficie: sotto il livello del mare, sono relativamente poche (rispetto a un mare più caldo) le specie in grado di sopravvivere e prosperare senza problemi apparenti.
Il fitoplancton, in particolare, sembra incontrare parecchi problemi nel riprodurre le spettacolari esplosioni demografiche che si verificano in altre località del mondo. I ghiacci perenni, infatti, bloccano la luce che normalmente colpirebbe la superficie marina, impedendo i processi fotosintetici che mantengono in vita il fitoplancton.
Negli ultimi tempi, tuttavia, si sta verificando un fenomeno del tutto insolito e spettacolare, di proporzioni tali da aver sbalordito i ricercatori della missione ICESCAPE: il fitoplancton che vive sotto il ghiaccio si trova in una fase di esplosione demografica dalle proporzioni mai osservate in precedenza.
I numeri sono quattro volte superiori alla quantità di fitoplancton che popola acque limitrofe libere dalla copertura ghiacciata; la biomassa coinvolta nel fenomeno, inoltre, si estenderebbe per circa 100 km.
Per quale motivo il fitoplancton è stato capace di moltiplicarsi a dismisura in un ambiente che pochi mesi prima gli impediva di prosperare? Secondo la ricerca di un team di biologi del Woods Hole Oceanographic Institution, pubblicata lo scorso 8 giugno su Science, lo scioglimento del ghiaccio estivo creerebbe delle pozze d'acqua liquida che agirebbero da "lenti" e "vetrate" in grado di far passare la luce oltre la calotta ghiacciata.
Il fenomeno è stato osservato per la prima volta nel giugno del 2011 in Alaska, nei pressi di regioni coperte da ghiaccio vecchio di quasi un anno sopra al Mare dei Ciukci, tra la Penisola dei Ciukci e l'Alaska. Lo strato ghiacciato che copriva la superficie marina era spesso un metro, ma era costellato di piccole piscine d'acqua blu create dalle crescenti temperature dell'estate artica in arrivo.
Durante i prelievi di routine volti a stabilire la quantità di clorofilla nelle acque polari, i ricercatori si sono imbattuti in quantità decisamente superiori alla norma, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un ecosistema in cui ogni forma di vita fotosintetica compie sforzi enormi per sopravvivere.
In corrispondenza delle pozze, inoltre, i livelli di clorofilla erano tali da superare ampiamente i valori registrati in mari più caldi e ben più produttivi. "Sebbene il campo luminoso sotto al ghiaccio fosse meno intenso di acque libere da ghiaccio, è stato sufficiente per supportare l'esplosione del fitoplancton, che è cresciuto in condizioni di scarsa luminosità con la stessa velocità registrata in oceani più caldi" spiegano i ricercatori.
Che genere di organismo ha dato il via a questo affascinante fenomeno? E' difficile identificarne uno solo: le milioni di immagini scattate dal microscopio automatizzato Imaging FlowCytobot mostrano una varietà incredibile di fitoplancton e zooplancton. Non si tratta, quindi, di sole alghe microscopiche, ma anche di organismi che si nutrono di esse.
"Sotto il ghiaccio c'è una produzione di biomassa molto superiore a quanto si pensasse in precedenza, e in modo molto differente rispetto alle nostre aspettative" spiega Sam Laney, membro del team che ha rappresentato la Stanford University durante la spedizione.
Scientists Discover Huge Phytoplankton Bloom in Ice Covered Waters
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