Leafie -La storia di un amore
La seconda giornata del Florence Korea Film Fest si è aperta con l’anteprima nazionale di Leafie -La storia di un amore, film d’animazione che uscirà nelle nostre sale il prossimo 20 Aprile distribuito dalla coraggiosa Mediterranea Productions di Angelo Bassi. Quest’ultimo, presente in sala, ha fatto sapere che il film sarà distribuito in tutta Italia in un discreto numero di copie(tra le 80 e le 100). Un plauso doveroso a questa società indipendente di produzione e distribuzione cinematografica senza la quale difficilmente sarebbe approdato qui da noi un prodotto di questo tipo. La storia parla di Leafie, una gallina in fuga dal suo allevamento che viene attaccata da una donnola e riesce a salvarsi solo grazie all’aiuto di un germano reale di nome Wanderer. In seguito ad un nuovo attacco della donnola chiamata One Eye, Wanderer e la sua compagna rimangono uccisi e Leafie si ritrova a dover covare il loro uovo. Una volta schiuso, l’anatroccolo, chiamato Greenie da Leafie per una caratteristica macchia verde che ha sulla testa, scambia la gallina per la sua mamma per poi notare, una volta cresciuto, di quanto invece siano diversi nell’aspetto. A causa di ciò il rapporto tra i due sarà messo a dura prova, ma Leafie dimostrerà a Greenie, grazie al suo coraggio e al suo gran cuore, di essere una mamma davvero unica e speciale.
My Sassy Girl è una delle commedie di maggior successo nella storia del cinema coreano, divenuto ben presto un film di culto nel sud-est asiatico, dove ha ottenuto incassi lusinghieri non solo in patria ma anche ad Hong Kong e in Giappone. I due giovani interpreti Cha Tae-hyun e Jeon Ji-hyun sono davvero bravissimi, specie quest’ultima, nel rendere il particolare ed atipico rapporto che intercorre tra i due protagonisti.
War of the arrows
L’evento principale della seconda giornata del festival è stato l’anteprima europea del film War of the arrows, alla presenza del regista Kim Han-min. Si tratta di una pellicola storica d’azione, record d’incassi in patria dove è stata vista da quasi otto milioni di persone, piazzandosi in testa al botteghino nel 2011.
Siamo nel 1636 quando il regno di Joseon, antico nome della Corea, viene invaso dall’impero manciù della dinastia Qing che deporterà quasi 500.000 coreani in Manciuria. Il giovane ed infallibile arciere Nam-Yi, scampato alla distruzione del suo villaggio, si mette sulle tracce della sorella Ja-in e del suo fidanzato Seo-gun, catturati dai manciù nel giorno delle loro nozze, per cercare di liberarli. Lo stesso Nam-Yi è però braccato dallo spietato Jushinta e dai suoi feroci guerrieri, pronti a tutto per catturarlo dopo che alcuni loro compagni sono stati trafitti dalle sue frecce letali.
Il regista Kim Han-min gira un solido ed avvincente film d’azione in costume, mantenendosi per certi aspetti fedele alla realtà storica, grazie anche al rigore filologico dato dai dialoghi in lingua manciù tra i soldati Qing. Un cappa e spada, o meglio cappa e arco, visto che al cospetto del micidiale arciere Nam-Yi impallidisce persino l’elfo Legolas della trilogia dell’anello, coinvolgente e dal ritmo serrato. Buona parte del film è incentrata sulla spietata e forsennata caccia all’uomo tra i boschi che ha il suo apice spettacolare nell’incredibile sequenza a cavallo tra due gole rocciose. Durante la visione del film viene più volte alla mente Apocalypto di Mel Gibson: le due pellicole infatti, con i dovuti distinguo di natura storica e geografica, sono accomunate dal tema principale della caccia all’uomo, angosciante e senza tregua, con tanto di bestia feroce che s’intromette negli sviluppi narrativi con le sembianze di una pantera nel film americano e di una tigre in quello coreano. Probabilmente il regista Kim Han-min ha visto e apprezzato non poco l’opera di Gibson, rimanendone influenzato per la realizzazione di questa sua ultima fatica che è e rimane soprattutto un film di genere, come ha tenuto egli stesso a sottolineare a fine proiezione.
Boris Schumacher