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FKFF 2012: “The Quiet Family” di Kim Jee-won e “Poongsan” di Jun Jae-Hong

Creato il 03 aprile 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

FKFF 2012: “The Quiet Family” di Kim Jee-won e “Poongsan” di Jun Jae-Hong

The Quiet Family

Kim Jee-won è uno degli autori di punta della rinascita del cinema coreano degli ultimi tre lustri. La decima edizione del Florence Korea Film Fest ha avuto il merito di riproporre i primi due film del regista, oltre a Il Buono il Matto il Cattivo uscito lo scorso autunno nelle nostre sale. Dalla visione di The Quiet Family e The Foul King, primo e secondo film del regista,  s’intuisce già il grande potenziale di Kim Jee-won, impegnato al momento nella post produzione di The Last Stand, la sua prima pellicola hollywoodiana che vede il ritorno sul grande schermo di Arnold Schwarzenegger, in uscita a inizio 2013.

In The Quiet Family si parla di una famiglia che decide d’aprire uno chalet di montagna nelle vicinanze di Seul. Il grande entusiasmo iniziale si affievolisce a causa della mancanza di clienti. Inoltre Mi-na, la figlia più piccola, è spaventata a causa di strani rumori notturni e di un sinistro presagio di una vecchia signora di passaggio dalla locanda . Purtroppo i primi clienti non fanno migliorare la situazione, ma contribuiscono anzi a farla precipitare, decidendo di suicidarsi nelle loro camere durante la notte. La famiglia Kang, per non compromettere gli affari dell’attività appena avviata, decide di occultare i cadaveri, ma il cantiere di una strada in costruzione nei paraggi rischia seriamente di portare alla luce i corpi appena seppelliti.

L’opera d’esordio di Kim Jee-won, autore anche dell’efficace sceneggiatura,  è una vera e propria commedia nera con un’inarrestabile escalation di avvenimenti tragicomici conditi in salsa grandguignolesca. Il film è decisamente godibile e divertente, specialmente verso il finale dove c’è un raffinato e spassoso siparietto da commedia degli equivoci, con il classico scambio di persona.

Si tratta di un film corale con un cast notevole dove figurano, tra gli altri, un giovane e promettente Song Kang-ho, in uno dei suoi primi ruoli per il cinema, e Choi Min-sik, altro grande interprete coreano già visto in tante pellicole importanti come Old Boy, Lady Vendetta e I Saw the Devil. La regia è talmente curata, solida e sicura da lasciare di stucco al pensiero che si tratti di un’opera prima. Se vogliamo trovargli un piccolo difetto si può forse esprimere qualche dubbio in merito all’innesto nella storia di elementi soprannaturali  e (quasi) horror appena accennati e non sviluppati, che ritroveremo invece alla base di Two Sisters, terzo lungometraggio di Kim Jee-won.

Poongsan

FKFF 2012: “The Quiet Family” di Kim Jee-won e “Poongsan” di Jun Jae-Hong

La penultima giornata del festival ha offerto, come piatto principale, la proiezione di Poongsan, opera seconda di Jun Jae-Hong, ex assistente e pupillo di Kim Ki-Duk, qui in veste di sceneggiatore e autore del soggetto. Si tratta di un thriller politico, con connotazioni romantiche, che presenta una dura critica ed una decisa condanna alle due Coree, incapaci di superare i loro attriti e dissidi per tentare una riunificazione che appare al momento assai difficile ed utopica.

Il protagonista del film è un uomo silenzioso, chiamato Poongsan – dal nome della marca di sigarette che fuma – che mette costantemente a rischio la propria vita, attraversando il confine tra le due Coree, per consegnare i messaggi che i familiari, divisi dalla separazione tra nord e sud, si inviano per restare in contatto tra loro. Un giorno gli agenti del governo sud coreano gli commissionano il difficile compito di prelevare in segreto la compagna di un disertore della Corea del Nord. Tra Poongsan e la donna s’instaura un forte ed intenso legame durante la fuga che cambierà per sempre le loro esistenze.

FKFF 2012: “The Quiet Family” di Kim Jee-won e “Poongsan” di Jun Jae-Hong
Il film di Jun Jae-Hong , in concorso all’ultima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma comincia bene e prosegue fluido e spedito nello sviluppo narrativo per buona parte della sua durata. Nella seconda parte, però, qualcosa va storto e l’intreccio risulta un po’ ingarbugliato e indeciso sulla strada da seguire, facendo emergere una certa debolezza e una non piena maturità registica da parte del giovane pupillo di Kim Ki-Duk. La mano del maestro invece è assai visibile e inconfondibile per quanto riguarda gli aspetti drammatici e romantici della pellicola, con un eroe silenzioso che rimanda, in modo esplicito e diretto,  al protagonista di Ferro 3 – La Casa Vuota, uno dei suoi capolavori.

Le scene più riuscite del film sono senza dubbio quelle ambientate nella DMZ, la zona smilitarizzata che divide le due Coree, dove il regista ci trascina nel fango delle paludi, facendoci provare tutto il terrore e l’angoscia dei suoi protagonisti. Efficace la parte romantica, anche se decisamente derivativa e debitrice di pellicole come Soffio e Ferro 3, che toglie quindi al film l’effetto sorpresa e ne attenua la portata e l’originalità, proprio perché risulta un qualcosa di già visto.

Come accennato all’inizio, nel film è presente un messaggio di aperta condanna contro il capitalismo e la superficialità che ne deriva presso la società sudcoreana, e contro l’ottusità e la cieca fedeltà al dittatore da parte dei nordcoreani. Verso la parte finale la critica ad entrambe le Coree risulta un po’ troppo didascalica e forzata, mentre l’epilogo è caricato di una eccessiva enfasi volta a ricercare un effetto lirico e poetico che nuoce decisamente al film e ne compromette la riuscita, nonostante le buone premesse iniziali.

Boris Schumacher

FKFF 2012: “The Quiet Family” di Kim Jee-won e “Poongsan” di Jun Jae-Hong
Scritto da Boris Schumacher il apr 3 2012. Registrato sotto FESTIVAL. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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