Flagellarsi con il sedano

Da Messersottile @messersottile

Faccio un esperimento di instant blogging. O almeno credo che si dica così, quando uno legge una cosa e decide di scrivere al volo quello che gli viene in mente.

Instant blogging sul sedano, quindi, e su quello che una battuta sul sedano può scatenare nel magico mondo della rete, ma temo anche nel mondo analogico.

Il sedano (Apium graveolens) è una pianta erbacea biennale della famiglia delle Apiaceae. In cucina si può consumare crudo  in pinzimonio o nelle insalate, oppure cotto nei soffritti, nei brodi e nelle minestre. E’ un ottimo diuretico e pare che sia anche afrodisiaco, nonché fonte di fibre e di vitamine.

Tutto bene quindi? Ovviamente no. Il rovescio della medaglia è che il sedano è tra gli alimenti che causano le peggiori reazioni allergiche.

Una delle forme di allergia al sedano più gravi ha colpito un mio vicino di bunker (uno dei loschi individui nel blogroll qui a destra, di cui non faccio il nome per tutelare la sua incolumità). A quanto pare è sufficiente fare un’innocente battuta sul sedano per scatenare le ire di alcuni soggetti e per essere bollati come persona superficiale e piena di pregiudizi. Curioso vero? In particolare, fare riferimento all’autoflagellazione con gambi di sedano parlando di cucina vegetariana/vegan è considerato blasfemo e irriverente, quasi quanto una vignetta su Maometto o una battutaccia sulle donne e i sandwich.

Sbatti il sedano in prima pagina

Ovviamente il sedano è solo un casus belli (o almeno spero), e la reazione sdegnata è frutto di polemiche che troppo spesso si accendono sul web su qualsiasi argomento, riducendosi spesso a guerre tra bande, tra schieramenti inamovibili che hanno come unico obiettivo il discredito dell’avversario più che il sostegno alle proprie tesi. Nel campo dell’alimentazione, per rimanere sul tema iniziale, si assiste troppo spesso a inutili litigi tra il consumatove cvitico che tutto sa, perché ha visto la luce del bio e di San Carlo Petrini che gli ha indicato con lentezza la retta via, e il pragmatico teorico del “magnastattezittoevvaffanculo”. E’ una lotta senza quartiere tra chi attacca a suon di pipponi e prediche e chi risponde col gesto dell’ombrello e con lo sfottò. C’è chi adduce ragioni evoluzionistiche, antropologiche e chi più ne ha più ne metta, spesso senza nessuna base culturale.

“Il molare come me lo spieghi?” “Sì, vabbé, ma i canini allora?” “Bavbavo!” “Rammollito!”

Come faceva notare qualcun’altro oggi sul social network blu (questa volta non cito la fonte perché non mi ricordo chi l’ha detto) queste polemiche in rete sono come le risse per strada: la gente passa e tira dritto, per paura di prendere un cazzotto per sbaglio. Il risultato è che in rete sembra di sentire soltanto le urla dei rissaioli, mentre i più pacati rimangono attoniti in silenzio (o alla lunga si stufano e iniziano a menar cazzotti anche loro). Prima di scatenare risse digitali per futili motivi, prima di aggredire e tranciare giudizi sull’interlocutore sulla base di un gambo di sedano, chiediamoci se non sia meglio cercare di argomentare le proprie opinioni con calma.

Scambiatevi un sedano di pace!

Credits: immagini da qui


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :