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Flamanville: operai tutti in regola secondo la normativa del lavoro francese

Creato il 11 febbraio 2011 da Pdigirolamo

Flamanville: operai tutti in regola secondo la normativa del lavoro franceseA Flamanville, piccolo comune della Normandia, si sta costruendo una delle centrali più innovative e all’avanguardia del settore energetico, essendo il primo esemplare di una nuova generazione di impianti nucleari più efficienti, sicuri e rispettosi dell’ambiente. Probabilmente, è questo il motivo per cui ha attirato l’attenzione delle associazioni ambientaliste che, in primo luogo, hanno polemizzato sulla sicurezza dei reattori Epr, ampiamente smentite da vari voci (anche indipendenti; leggetevi ad esempio questo articolo ); poi, non potendosi più appigliare alle questioni di sicurezza, si sono lamentati dei ritardi nella costruzione della centrale, quest’ultimi causati tra l’altro proprio dall’accuratezza con cui Edf si è fatta carico di tutti gli aspetti legati alla sicurezza. Pensate il paradosso: gli ambientalisti si lamentavano dei ritardi dovuti proprio all’accuratezza nella costruzione della centrale (che, lo ricordo, è la prima del suo genere) riguardo gli aspetti della sicurezza! Dal momento che queste accuse sono state prontamente respinte, l’ultima  polemica si è basata su un altro aspetto: le condizioni di lavoro degli operai nei cantieri di Flamanville. In Italia sono apparsi vari articoli che hanno parlato addirittura di “semischiavitù”. Una parola decisamente forte che mi ha spinto a recuperare l’articolo originale francese, per vederci meglio (questo qui ). Ho notato che le accuse sono state mosse dalla CGT (il sindacato francese più importante) che, giustamente, ha fatto il suo lavoro: ha chiesto maggiori incentivi per i lavoratori, ma nessuno ha mai parlato di semischiavitù. Nell’articolo si sottolineava anche come gli operai (francesi e stranieri), fin dall’inizio dei lavori, sono stati contrattualizzati assolutamente secondo la normativa del lavoro francese, dettaglio che negli articoli nostrani è stato “stranamente” evitato, così come non è stato detto che molti operai si sono dichiarati soddisfatti delle condizioni lavorative e di aver  trovato vitto e alloggio a prezzo conveniente, grazie ad una associazione organizzata da tutte le imprese appaltate a Flamanville che ha offerto appartamenti, mezzi di trasporto e svago. Bisogna, infine, ricordare che il cantiere del nuovo reattore di terza generazione avanzata ha dato lavoro a circa 3.200 persone ed è soprattutto questo l’aspetto  che bisognerebbe tenere in considerazione quando si parla di ritorno al nucleare in Italia - di nuovi posti di lavoro – precisando che le condizioni lavorative saranno adeguate alle nostre normative: ad essere importato, infatti, non saranno le disposizioni francesi sul lavoro, ma solo il reattore Epr di terza generazione avanzata.



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