Riceviamo e pubblichiamo
Da quanto si apprende dalla stampa, l’incontro tra la Commissione nazionale antimafia guidata da Rosi Bindi, forze dell’ordine e procuratore sulla vicenda Gesenu confermano quanto Rifondazione comunista dell’Umbria sostiene da tempo. Due inchieste della magistratura, una per gestione illecita dei rifiuti e una per truffa nella gestione dei rifiuti, oltre a sei interdittive antimafia, ci dicono che siamo di fronte a pesanti inquinamenti ambientali e ad intrigati rapporti incrociati.
Le infiltrazioni malavitose sono pesantissime. Il punto è che stiamo parlando di una società che vede nel suo assetto societario il Comune di Perugia con il 45 per cento delle azioni. Lo dicemmo allora e lo ripetiamo oggi: le privatizzazioni sono state e sono un fallimento completo. Il Comune di Perugia poteva e doveva prendere di petto la situazione, la Regione dell’Umbria non riesce ancora a produrre un nuovo Piano regionale dei rifiuti. Noi proponiamo misure chiare per dare una risposta efficace e stabile alle problematiche emerse: bisogna tornare alla gestione pubblica di servizi come rifiuti ed energia per ribaltare la logica perversa delle privatizzazioni. Non possiamo permettere che la criminalità organizzata metta definitivamente le sue radici in una regione che nella sua storia, grazie alla diffusa legalità, onestà e laboriosità della sua popolazione, l’ha sempre combattuta e respinta.
Enrico Flamini, Segretario Regionale Prc Umbria