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Flashmob per Sara contro la violenza sul lavoro

Da Luciano63
Flashmob per Sara contro la violenza sul lavoro Dal sito Giornalettismo leggiamo e riportiamo:
18 aprile 2011 E’ solo la prima delle manifestazioni di solidarietà a Sara, la commessa picchiata dalla commerciante fascista.
La storia di Sara, la commessa del noto negozio di abbigliamento intimo, Tezenis, di Porte di Roma, ha iniziato da qualche giorno a fare il giro della rete italiana. Il che non stupisce, visto che è
una storia abbastanza macabra, quasi di cronaca nera. Tutto parte da un servizio delle Iene di giovedì scorso che ha raccontato per primo il negozio degli orrori nel più grande megastore d’Europa, sorto dal nulla poco oltre le zone residenziali romane del quartiere Talenti.


LA STORIA DI SARA  - Un casermone che alcuni libri di architettura e urbanistica prendono come modello di ciò che non va fatto mai quando si pianifica un quartiere di nuova costruzione. Ma non è questo il punto: il punto è ciò che succede dentro. E parliamo di un massacro in piena regola. Sara è una commessa che, dopo un mese di lavoro, ha totalizzato una quantità di ore di straordinario non retribuito davvero significativa. Ore che però la titolare rifiuta di pagarle: “Lo straordinario non si paga, o così o te ne vai”. Lei resta, ma pochi giorni dopo è la titolare a chiederle di prendere la porta; al suo rifiuto, la ragazza viene sbattuta in un camerino e massacrata a sangue: “Guarda che io ubbidisco solo al Duce”, le dice mentre la picchia, e il servizio delle Iene mostra il referto del Policlinico che parla di fratture multiple e la perizia neuropsichiatrica che afferma l’insorgere di complicanze quali attacco di panico e paura diffusa e immotivata. Insomma, non proprio una passeggiata vendere reggiseni e completini a Porte di Roma.
FLASHMOB – La commessa trova il coraggio per denunciare la vicenda alle forze dell’ordine...
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