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Flessibilità Ue: una manovra più leggera in cambio delle riforme

Creato il 17 agosto 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino Flessibilità Ue: una manovra più leggera in cambio delle riforme - 17 agosto 2014

Parlamento EuropeoDi Mario Marrandino. In questi giorni si è parlato di quanto l’Europa, con pugno di ferro, giudicasse inaffidabile l’Italia e potenzialmente non predisposta ad una crescita nell’immediato futuro. Ebbene, si cambiano le carte in tavola: l’Ue cede la flessibilità in cambio di riforme. Un grande passo avanti, per molti un’ancora di speranza e salvezza, tra la Commissione Ue e l’Italia per riuscire ad uscire dalla crisi.

La notizia fa scalpore e già rimbalza sulle testate maggiori e minori d’Italia, Repubblica a RaiNews, si confida e, parafrasando un’espressione tipicamente americana, “in Ue we trust”. Un patto per alleggerire il Fiscal Compact e che, riportando i dati di RaiNews: “permetterebbe all’Italia di essere sollevata dall’obbligo di ridurre il rapporto deficit/Pil dall’1,8% (obiettivo fissato nell’ultimo Documento di Economia e di finanza, ndr) al 2,2% o al 2,4%. Potrebbe rallentarsi così il ritmo di miglioramento annuo dei saldi di bilancio previsto dal Fiscal compact: sarebbe dimezzato dallo 0,5 allo 0,25%”. La nostra penisola, in questo modo, potrebbe risparmiare quasi 5 miliardi sulla prossima manovra, che passerebbe da 20 a 15 miliardi. Non proprio numerini, in sostanza.

Operando in questo modo, si esclude una manovra correttiva a settembre e una legge di stabilità per l’anno prossimo un po’ più leggera rispetto a quanto previsto. Un vantaggio ed un alleggerimento che non gioveranno unicamente all’Italia, ma anche ad altri Paesi europei (es. Francia). Perché? Perché se di economia molti ne capiscono ben poco, una cosa è certo: l’emergenza-crisi non è isolata allo Stivale, ma riguarda tutta l’Europa, anche l’imbattibile Germania di ferro sembra mostrare segni di ruggine, basti pensare ai dati di pochi giorni fa sulla contrazione del Pil dell 0,2%, e, anche se il nostro premier Renzi ribadisce che non è un -0,2% a fare un’economia, per Berlino si tratta del primo vero e proprio scivolone dal 2012. Francia, crescita zero, l’Italia, sappiamo già tutto.

La trattativa è ancora in corso e non c’è nulla di definitivo al momento, ma nel mese di agosto si saprà qualcosa in più.  


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