Jobs Act, ovvero nelle intenzioni del governo... più flessibilità nel mondo del lavoro, maggiore occupazione; più libertà per le aziende di licenziare, più posti di lavoro; meno diritti, più opportunità; meno tutele, più occupazione; l'Italia che cambia verso; l'Italia che cresce; l'Italia che non ha paura!? Con slogan e slide, di questo genere, il governo delle giovani marmotte pensava di aver risolto tutti i problemi del Paese, specie il problema occupazione! Ma forse Renzi ha cantato vittoria troppo presto. Oggi, con la riforma del lavoro approvata e la cancellazione di quell'articolo 18 che neppure la destra di Berlusconi aveva avuto il coraggio di violare, tutti i dati sentenziano un fatto incontrovertibile: il Jobs Act non crea lavoro, ma l'esatto contrario! Il tasso di disoccupazione torna a salire al 12,7% a febbraio, dopo il ''forte calo'' di dicembre e l'ulteriore diminuzione di gennaio. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori segnalando un aumento di 0,1 punti sul mese e di 0,2 punti sull'anno, che riporta il tasso al livello di dicembre. I disoccupati sono 23 mila in più! 42.000 posti di lavoro in meno per le donne e la disoccupazione giovanile continua a crescere. A febbraio, secondo i dati Eurostat, è al 42,6%. Altro che chiacchiere e gufi. Questo governo è stato un vero e proprio fallimento su tutti i fronti: un disastro! Ma adesso non ci sono più scuse che tengano. Con un debito pubblico ai massimi storici, la disoccupazione in aumento, gli occupati sottopagati, i pensionati costretti a rovistare nei cassonetti della spazzatura, le tasse in continuo aumento, l'emergenza immigrazione, e poi corruzione, criminalità e malaffare che dilagano dappertutto, al governo in carica non resta che una cosa sola da fare: rimettere il mandato nelle mani di Mattarella! Consentire al Paese di andare a nuove elezioni per eleggere un governo che proponga "un piano di salvataggio" condiviso e votato da coloro che purtroppo dovranno continuare a pagare il conto di anni e anni di pessima gestione della cosa pubblica, gli italiani!
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Jobs Act, ovvero nelle intenzioni del governo... più flessibilità nel mondo del lavoro, maggiore occupazione; più libertà per le aziende di licenziare, più posti di lavoro; meno diritti, più opportunità; meno tutele, più occupazione; l'Italia che cambia verso; l'Italia che cresce; l'Italia che non ha paura!? Con slogan e slide, di questo genere, il governo delle giovani marmotte pensava di aver risolto tutti i problemi del Paese, specie il problema occupazione! Ma forse Renzi ha cantato vittoria troppo presto. Oggi, con la riforma del lavoro approvata e la cancellazione di quell'articolo 18 che neppure la destra di Berlusconi aveva avuto il coraggio di violare, tutti i dati sentenziano un fatto incontrovertibile: il Jobs Act non crea lavoro, ma l'esatto contrario! Il tasso di disoccupazione torna a salire al 12,7% a febbraio, dopo il ''forte calo'' di dicembre e l'ulteriore diminuzione di gennaio. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori segnalando un aumento di 0,1 punti sul mese e di 0,2 punti sull'anno, che riporta il tasso al livello di dicembre. I disoccupati sono 23 mila in più! 42.000 posti di lavoro in meno per le donne e la disoccupazione giovanile continua a crescere. A febbraio, secondo i dati Eurostat, è al 42,6%. Altro che chiacchiere e gufi. Questo governo è stato un vero e proprio fallimento su tutti i fronti: un disastro! Ma adesso non ci sono più scuse che tengano. Con un debito pubblico ai massimi storici, la disoccupazione in aumento, gli occupati sottopagati, i pensionati costretti a rovistare nei cassonetti della spazzatura, le tasse in continuo aumento, l'emergenza immigrazione, e poi corruzione, criminalità e malaffare che dilagano dappertutto, al governo in carica non resta che una cosa sola da fare: rimettere il mandato nelle mani di Mattarella! Consentire al Paese di andare a nuove elezioni per eleggere un governo che proponga "un piano di salvataggio" condiviso e votato da coloro che purtroppo dovranno continuare a pagare il conto di anni e anni di pessima gestione della cosa pubblica, gli italiani!
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