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Florence Korea Film Fest: la conferenza stampa di Choi Min-sik

Creato il 25 marzo 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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Si è svolta ieri mattina, lunedì 24 marzo, a Firenze la conferenza stampa di Choi Min-sik, uno degli interpreti più importanti e poliedrici del cinema coreano degli ultimi lustri. L’attore, conosciuto anche in Italia soprattutto per la sua interpretazione in Oldboy, pellicola di culto diretta da Park Chan-wook nel 2003, è l’ospite d’onore della dodicesima edizione del Florence Korea Film Fest che gli rende omaggio con la prima retrospettiva italiana dei suoi film.

L’attore ha da poco terminato le riprese di Lucy, il nuovo film di Luc Besson dove recita accanto a Scarlett Johansson e Morgan Freeman, coproduzione franco-americana di cui non può svelare molto dal momento che mancano ancora diversi mesi all’uscita in sala, prevista in Francia e Stati Uniti per inizio agosto. L’unico dettaglio che rivela alla stampa è l’idea alla base del film, un action fantascientifico dove il personaggio che interpreta si chiama Kang, ovvero cosa accadrebbe se un uomo usasse il 100% delle potenzialità del suo cervello. Choi Min-sik, qui al suo primo titolo internazionale, racconta di essere stato contattato direttamente da Luc Besson subito dopo aver finito le riprese di Battlefield in cui riveste il ruolo del leggendario ammiraglio Yi Sun-Shin che in un’epica battaglia navale difese la Corea dall’invasione giapponese.

Racconta poi di aver cominciato la sua carriera in teatro, ai tempi dell’università, e di aver studiato il metodo Stanislawski ma è fermamente convinto che il modo migliore per entrare nel personaggio sia quello di parlare il più possibile col regista. Ho bisogno di comprendere il senso profondo del film, cosa vuole comunicare l’autore con la sua opera. L’attore è come un ballerino che attraverso il suo  linguaggio fisico esprime la sua forma mentis.

Innumerevoli le domande su Oldboy, il film che lo ha reso celebre a livello internazionale e che proprio questa sera sarà presentato al cinema Odeon di Firenze alla presenza dell’attore che riceverà il premio del 12/o Florence Korea Film Fest. In merito alla famosa scena in cui mangia un polpo vivo ricorda di aver proposto lui stesso a Park Chan-wook di divorarlo con una certa brutalità anziché avvolgerlo sulla bacchetta alla maniera coreana per rendere al meglio tutto il dolore e la ferocia accumulati dal suo personaggio durante i lunghi anni di prigionia.

Dopo questo ruolo sfiancante e impegnativo si sentiva completamente esausto, come svuotato, ed ha quindi deciso di prendere parte ad un film come Springtime, dove si cala dei panni di un trombettista, per potersi rilassare dalle fatiche del precedente lungometraggio, anche se alla fine ha dovuto prepararsi alla parte esercitandosi con lo strumento per ben sei mesi perché non voleva far finta di suonare. Uno sforzo che mi ha dato grande felicità e orgoglio nonché la possibilità di registrare personalmente la colonna sonora del film. Si può dire che grazie a Springtime mi sono liberato dal personaggio di Oldboy.

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A suo dire ciò che conta di più per un attore, emergente o affermato che sia, è l’onestà. Quando scelgo d’interpretare un personaggio lo devo sentire nel profondo, è una decisione solo mia. Amo tutti i ruoli che ho interpretato in carriera, non saprei sceglierne uno in particolare, è come se avessi avuto una relazione con ognuno di essi.

In merito al cinema italiano dice di averne visto tanto quando era un giovane universitario e di amare molto La Strada di Federico Fellini. Il personaggio di Zampanò mi ha molto colpito, tra l’altro in Springtime ho suonato la musica presente nel film di Fellini. Tra i vostri attori ho sempre stimato Lino Ventura che ha recitato in diversi film francesi.

Quando gli si chiede come mai molti film coreani abbiano un tasso di violenza piuttosto elevato per gli standard occidentali risponde che ciò non deve influire sul giudizio finale dell’opera. Certo, se questa violenza è fine a se stessa o volta ad aumentare gli incassi di un film non va bene ma se ha un senso e della sostanza è giusto che venga mostrata.

Il suo personaggio in Oldboy è vittima di terribili sofferenze mentre in Lady Vendetta, il successivo ed ultimo capitolo della cosiddetta trilogia della vendetta di Park Chan-wook, ricopre la parte di un mostruoso carnefice. Alla domanda se avesse già pianificato col regista questo totale ribaltamento di ruolo ci risponde così: durante le riprese avevamo già parlato del film successivo ma non della mia eventuale partecipazione. Era stato talmente sfiancante e logorante prendere parte a Oldboy che non avrei mai immaginato di ritornare nel capitolo successivo anche a causa del fatto che all’epoca Park era come fuori di testa, come se fosse posseduto e consumato dalla trilogia che stava realizzando.

Al termine dell’incontro con la stampa l’attore ha voluto sottolineare quanto fosse felice e soddisfatto di ricevere un premio da un festival italiano. Sono molto contento che il mio lavoro sia conosciuto ed apprezzato anche qui da voi, in un paese culturalmente così lontano dal mio. Questo viaggio in Italia mi da’ modo di riflettere, mi piacerebbe portare il cinema italiano in Corea per farlo conoscere al nostro pubblico organizzando incontri con i vostri attori e registi. È la prima volta che ho la possibilità di trascorrere alcuni giorni in Italia, amo molto la vostra tavola e non vedo l’ora di sperimentare la cucina toscana.

Boris Schumacher


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