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Flutti sicuri e lunghi oblii

Creato il 11 luglio 2014 da Violentafiducia0

Le anime, a cui per fato è dato
un altro corpo, bevono

presso l’onda del fiume Lete
flutti sicuri e lunghi oblii.

Virgilio, Eneide, libro VI

*

Volevo essere più di questa sola voce, volevo contenere la tua e con la tua quella di chiunque altro. Ma mi fu presto chiaro che contenere è costringere negli argini, e non volevo sottoporti alla violenza della stretta né invogliarti alla furia della corrente. Per questo ti ho lasciato andare, e con te chiunque altro.

Chissà cos’hai creduto. Chissà se hai creduto qualcosa. Se per te è arrivata, come per me, una pace che assomiglia all’eternità, ai flutti piani del Lete, su cui si riverberano i fantasmi degli amori spenti e dove la corrente non agisce. Se anche tu ti sei chinato a queste acque perché fosse meno triste dimenticare.

Ma è vero che delle vecchie colpe, in ogni corpo nuovo, resta una macchia, una reminiscenza che si attiva quando la resistenza della mente è indebolita dal troppo caldo o dalle troppe parole. Così sei rimasto. Pur essendo mutata la stagione e con lei la luce del mattino e la lunghezza della notte e l’ombra dei giocolieri nelle piazze e le gonne delle ragazze attente sui loro tacchi alti e la speranza che non ho più di vederti un giorno.

Nonostante questo so di non averti perduto. Sei diventato sempre più piccolo finché non sei scomparso da qualche parte nel mio sangue, che non turbina più, che non sento più sbattere e urlare con forza nelle vene, ma so che scorre, e tu con lui.

Sapere dall’inizio dove ci avrebbe condotti questo viaggio, saperlo e non volerlo ammettere, saperlo e non volerlo dire, l’uno all’altra, sempre temendo di avere ragione, sempre temendo il potere della parola che detta o scritta s’invera e si fa carne. Saperlo e avere lo stesso proseguito, il viaggio o quel libro dove altri scrissero già la nostra colpa. Come due che peccano e sanno che non serve. Che la fame non si spegne e il vuoto non si colma. Che si vive perché si vive. Noi quel libro non l’abbiamo smesso. E ti ho tremato accanto e fuori e dentro. E ancora non ti ha perdonato Amore.


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