Fluttuando (a Natale)

Creato il 24 dicembre 2014 da Pioggiadinote

Vorrei dedicare la pagina di oggi a una donna che in questo momento porta letteralmente in altissimo il nome della nostra patria da più parti sfregiata e che soprattutto rappresenta il versante femminile dell’umanità sul proscenio della sfida più grandiosa del genere umano: l’esplorazione dell’Universo. Mi riferisco a Samantha Cristoforetti, che da un mese è parte dell’equipaggio della ISS con un ruolo di responsabilità, e che passa più o meno sulla nostra testa quattro volte al giorno, in orbita intorno alla terra. E’ un’astronauta come tanti altri, diremmo, senonchè è la prima italiana e la seconda europea ad affrontare i 6 mesi di residenza sulla ISS. Visto che si trova lì, non può che trattarsi di una scienziata preparatissima, dall’intelligenza lucida e dalla tempra d’acciaio. Ma le qualità che la rendono un fenomeno all’attenzione di molti appassionati sono la fervida comunicativa e la sensibilità poetica, ironica e intelligente con le quali descrive la propria vita lassù anche nei suoi aspetti più quotidiani, e con le quali sottotitola le meravigliose fotografie della terra che invia copiose attraverso i social network.

Samantha pubblica una foto come questa, e la intitola Simple colors colliding on planet Earth:

Oppure questa: The wind paints with clouds over South America!

Qui non so voi, io ho le vertigini: Turned around to catch a last glimpse of the Mediterranean as we flew on to Egypt

Fin da bambina ho amato l’osservazione del cielo stellato, che oggi riesco a fare anche attraverso telescopi e binocoli amatoriali, e ho sempre immaginato la permanenza nello spazio come un modo per avvicinarsi alle stelle. E’ senz’altro anche così, ma la verità è che lo spettacolo più affascinante visto da lassù è proprio la terra; forse anche per la nostalgia, il legame che si fa più forte quando si è lontani; forse perchè l’osservazione dello spazio profondo, anche dagli oblò della ISS, richiede una strumentazione adeguata (penso soprattutto alle fotografie). Così quando si affacciano verso la terra, da tanto lontano ma abbastanza vicino per riconoscere gli ambienti e le città, gli occhi rimangono come intrappolati dalla meraviglia: per i colori, per la sorprendente varietà degli scenari e per il senso di familiarità che sembra incredibile date le dimensioni del nostro pianeta. Immagino il cuore degli astronauti pulsare più forte, fluttuando nell’assenza di gravità ancor di più per l’emozione. E il merito di questa donna è metterne a parte anche noi con generosità. Grazie! Continua così. Buon Natale Fluttuante, Samantha.

Biografia.

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