Per chi vive in città i flyer sono un supporto pubblicitario da evitare come la peste. Cestinato nel giro di qualche secondo, incapace di catturare l’attenzione. Perché accade ciò? Semplicemente manca l’inventiva, la creatività, la capacità di osare. La maggior parte delle aziende usa i flyer in modo statico, non pensano minimamente a renderlo unico, collezionabile, non viene preventivato un coinvolgimento dell’utente. Stampare un flyer online è molto semplice, qui alcuni esempi , ma siete voi a dover spingere il prodotto oltre la soglia della banalità.
Un flyer deve essere immediato. L’idea da veicolare deve essere semplice, lo spazio a disposizione è minimo, ma un flyer può diventare qualcosa carino da conservare o da regalare. Ecco cosa è riuscito a fare Joe Heddad che, con il suo progetto Delicious Postcards, ha portato il menù di un ristorante della 6th Ave di NY in strada. Una serie di cartoline, inviabili ad amici e parenti, con i piatti illustrati in bella mostra. Ricordate le vecchie cartoline della Absolute Vodka? Una cosa molto simile, una vera e propria ossessione degli anni ’90.
Un flyer deve stupire. Semplicemente geniale è l’idea del Curve Creative Studio di Torino, anche se un po’ datata perché fa riferimento ai mondiali di calcio del 2014. Un flyer che si trasforma in un vero e proprio gadget? Può sembrarvi impossibile, ma lo studio è riuscito a convertire un semplice foglio di carta in un megafono. Un supporto pubblicitario che da voce, almeno ne amplifica la portata, al fruitore. Provate a cestinare un’idea del genere?
Un flyer deve essere customizabile. Date al fruitore la possibilità di adoperare il supporto per un uso quotidiano. La pubblicità passere in secondo piano, ma non scomparirà mai completamente. Un esempio davvero ben fatto è il flyer/catalogo del Daelim Museum di Seoul. Un pieghevole che, oltre a fornire informazioni sulla strutture e le opere esposte, riesce a trasformarsi in tanti coloratissimi segnalibri. Qualcosa che sicuramente ognuno di voi porterebbe a casa.