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Fobie sociali: per combatterle una nuova terapia con gli Avatar

Da Renzo Zambello

 

Fobie sociali: per combatterle una nuova terapia con gli Avatar

Di  Giorgia Giacomelli

Per chi soffre di fobie e disturbi psicotici c’è una nuova terapia che aiuta a combatterli: la tecnologia virtuale. Immergendosi, ad esempio, in un ‘pub virtuale’ e relazionandosi con degli Avatar che aiutino a guarire. Questo è quello che prevede una particolare terapia messa a punto dai ricercatori della Delft University of Technology (Usa) per fornire delle efficaci soluzioni a problemi come la paura di volare, la claustrofobia, le vertigini, la paranoia e altre psicosi.

Questa nuova terapia virtuale è stata messa a punto da Willem-Paul Brinkman e il suo team per combattere la paura di volare. Infatti attraverso un casco che permette al paziente di immergersi nella realtà virtuale e un sedile vibrante, è possibile far vivere un’esperienza simile a quella dell’aereo, con tutta l’ansia che ne consegue. Grazie all’aiuto di specialisti, però, si affronta il problema ‘dal vivo’ e si ottengono ottimi risultati.
Più interessante è stata la terapia per combattere le fobie sociali. Gli scienziati hanno studiato ‘un pub virtuale’ con lo scopo di aiutare le vittime di questi disturbi ad affrontare la realtà circostante, passando per un livello ‘intermedio’, quello del confronto con gli ‘Avatar’ seduti vicino a loro al bancone del pub. Con questo metodo gli psichiatri possono osservare le reazioni del paziente per poi studiare interventi terapeutici più mirati ed efficaci.

Da:http://attualita.tuttogratis.it  

Commento del Dott. Zambello

Credo che la tecnica sia da iscriversi nel gruppo delle terapia cognitivo-comportamentali. Lo scopo è quello di  “desensibilizzare” il paziente, permettendogli di superare la sua paura irrazionale inscritta nel sistema limbico.

Non so se funziona. Personalmente ho poca simpatia per questi metodi un po “artificiali” ma, può darsi che diano risultati. Io ricordo solo il grande successo che ebbe negli anni ’80, ’90 il sistema biofeedback  per il controllo dell’ansia e delle varie somatizzazioni,  poi esteso a sofferenze neurologiche  e chiamato neurofeedback,  bhe! oggi a distanza di poco più di un decennio, nessuno più ne parla.

Spero comunque che l’indicazione della giornalista  per  le fobie e “disturbi psicotici” sia un refuso, volesse dire “disturbi nevrotici”. In caso contrario ci sarebbe poco da ridere, bisognerebbe iniziare a preoccuparsi sul serio.


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