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Focus - Bufera diritti tv Serie A, Infront si difende: "Noi non indagati"

Creato il 14 ottobre 2015 da Digitalsat
Focus - Bufera diritti tv Serie A, Infront si difende:

Focus - Bufera diritti tv Serie A, Infront si difende: Il faro della magistratura milanese sulla vicenda della assegnazione dei diritti tv fa ripiombare nella bufera il mondo del calcio italiano, gia' scosso dalle tempeste in atto ai vertici della Fifa e dell'Uefa, e coinvolge nomi pesanti negli equilibri del sistema, da Infront e Mediaset ai presidenti di club Claudio Lotito, Enrico Preziosi e Gianluca Paparesta. Infront, nel mirino, si difende e sottolinea che ad essere indagata "non e' la societa' ma alcuni manager di Infront Italy del cui operato dimostrera' la correttezza ". Ma non sono solo i diritti tv a scomodare le procure: l'ad del Milan Adriano Galliani finisce indagato, dai giudici di Parma, nell'inchiesta per il crac del club crociato.

Quanto basta per far gridare di nuovo allo scandalo. "Il calcio non e' solo la palla che rotola ma anche scandali, indagini e vicende processuali. Questo ci amareggia", le parole del presidente del Coni, Giovanni Malago', che prende le distanze, sottolineando che nella vicenda diritti tv "il Comitato non ha nessun tipo di interlocuzione". "e' importante che ci sia una magistratura che fa il proprio mestiere e combatte questi fenomeni. Perche' quando vengono scoperti e giustamente puniti si dice alla collettivita' che le regole ci sono e vanno rispettate" sottolinea il ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Secondo i pm milanesi, Preziosi, Paparesta e Lotito avrebbero ostacolato l'attivita' di vigilanza della Covisoc: Genoa e Bari avrebbero infatti beneficiato di aiuti per iscriversi ai campionati di A e B con operazioni finanziarie anche strutturate all'estero riconducibili a Infront - la societa' che gestisce i diritti sportivi e il cui numero uno, Marco Bogarelli, e i manager Ciocchetti e Locatelli sono indagati - o a Tax and Finance, il cui socio Andrea Baroni e' stato arrestato per riciclaggio in un altro filone dell'indagine. Preziosi gia' ieri ha confermato le perquisizioni, dicendosi "tranquillo, perche' i soldi che servivano al bilancio li ho messi io ". Lotito invece ha negato di aver ricevuto avvisi.

Tra gli atti dell'inchiesta ci sarebbe anche la telefonata registrata dal dg dell'Ischia, Pino Iodice, in cui Lotito diceva, tra le altre cose: "Io quando vado a vendere i diritti tv, che abbiamo portato a 1,2 miliardi (...) sono riuscito a mettere d'accordo Sky e Mediaset". E gli inquirenti vogliono far luce proprio sul ruolo di 'negoziatore' del presidente della Lazio. Infront chiarisce che sotto indagine "non c'e' l'azienda ma i manager di Infront Italy Bogarelli, Ciocchetti e Locatelli" e sottolinea di non aver "mai intrattenuto alcun rapporto con la societa' di consulenza Tax & Finance e/o con Andrea Baroni". Infront "collabora con le autorita' per dimostrare la correttezza dell'operato dei manager sulla presunta contribuzione nei confronti di due squadre e sulla presunta turbativa dell'asta di assegnazione dei diritti tv della Lega Serie A per il periodo 2015/2018". Per Mediaset, "la societa' e i suoi dipendenti "hanno sempre operato nel pieno rispetto delle regole sulla vicenda dell'assegnazione dei diritti tv". Diversa la questione che coinvolge Galliani, accusato di concorso in bancarotta fraudolenta. Il Milan a gennaio acquisto' dal Parma il difensore Gabriel Paletta per 2,5 milioni, ma secondo i pm la sua quotazione di mercato era molto piu' elevata e l'operazione causo' "un ulteriore depauperamento del patrimonio societario, contribuendo ad aggravare il dissesto".

Il Milan sottolinea "la perfetta regolarita' dell'operazione ed e' certo che identica sara' la valutazione dei magistrati". "Dal mondo del calcio viene ancora uno spettacolo triste e deprimente", commenta il professor Victor Uckmar, fiscalista e a lungo presidente della Covisoc. "Come si e' visto, il sistema di collusioni coinvolge i vertici mondiali del movimento e per questo, nonostante le tante inchieste e scandali, si fatica a liberarsi dalla corruzione e dalla illegalita'". Ma la nuova bufera fa tremare per il futuro stesso del pallone: "Se succede qualcosa per qualsivoglia motivo da parte delle autorita' competenti credo che il calcio si fermera' perche' molte squadre vivono di diritti tv" dice infatti il presidente della Samp, Massimo Ferrero, che auspica la svolta fatta anche di stadi di proprieta'. Intanto il calcio finisce nei fascicoli delle procure. Non commenta il presidente della Lega di B, Andrea Abodi: "Mi chiedete di parlare di cose che non conosco. Tanto piu' questa sera che c'e' la partita della Nazionale. Lo faro' nei prossimi giorni quando ne sapremo qualcosa di piu' ", le sue parole.


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