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Focus - Diritti Tv Calcio | Sky vs Mediaset: in campo i conduttori (con video)

Creato il 21 giugno 2014 da Digitalsat

Focus - Diritti Tv Calcio | Sky vs Mediaset: in campo i conduttori (con video)La posta in gioco, i diritti tv della serie A, e' alta. E lo scontro Sky-Mediaset fa un salto di qualita'. Si passa dalle strategie commerciali, fra rilanci e trattative parallele, alla sfida in campo aperto, di fronte a milioni di telespettatori. E scendono in campo direttamente i conduttori, i volti di punta delle due emittenti, Ilaria D'Amico da una parte, Mino Taveri dall'altra.

Ad alzare la posta e' la tv satellitare. Sceglie di affidare alla D'Amico il compito di lanciare un appello per una gara che deve avere «regole certe e date», in cui vince chi segna di più rispettando le regole, ovvero si aggiudica i diritti chi offre di più nel rispetto dei paletti imposti dall'asta. Soprattutto, insiste, «e' importante non cambiare le regole in corsa». La conduttrice si rivolge ai telespettatori nel momento di massimo ascolto disponibile, a pochi minuti dall'inizio di Italia-Costarica di venerdi'.

Oggi, a meno di 24 ore, la replica di Mediaset. Taveri parla alle 13, all'interno dell'edizione di Sport Mediaset, su Italia 1. E fa riferimento direttamente alle parole di D'Amico. «Le regole non possono essere evocate per gli altri e disattese in proprio». E, restando nella metafora calcistica, avverte: «il giocatore non puo' essere anche arbitro». Soprattutto, quando «in fuorigioco ci finiscono, oltre ai giocatori, anche gli appelli». Entrando e uscendo dalle dinamiche proprie di una partita di calcio, per capire cosa si muove dietro le quinte e' sufficiente analizzare i due messaggi contrapposti. «Chi segna più gol rispettando le regole alla fine dei 90' vince, sempre», scandisce D'Amico.

Il riferimento indiretto e' a tutti i possibili ricorsi legali che possono fare da scia al confronto delle offerte depositate. L'idea alla base del bando era quella di massimizzare l'offerta e anche di ritagliare pacchetti a seconda delle modalita' di trasmissione dei concorrenti, in primo luogo proprio Sky e Mediaset Premium.

Ma a sparigliare rispetto all'ipotesi di una divisione salomonica tra satellite e digitale terrestre e' stata proprio Sky, che ha presentato l'offerta non solo per il satellite ma anche per il Dtt. Risultando prima in termini di offerta in entrambi i pacchetti messi a gara. Da qui, le parole di Taveri. «Il punto sono proprio le regole, che non possono essere evocate per gli altri e disattese in proprio». E, ancora: «il giocatore non puo' essere anche l'arbitro, tanto meno puo' dire come si deve arbitrare». E qui e' chiaro che Mediaset ritiene illegittimo il cambio di rotta di Sky.
Anche perche' la televisione di Murdoch ha gia' pronto il contratto con Telecom Italia Media Broadcasting, l'operatore di rete di Ti Media, per affittare capacita' trasmissiva equivalente a 5 canali in digitale terrestre. L'ipotesi di lavoro e' quella di canali in digitale a pagamento con cui Sky Italia potrebbe quindi trasmettere l'offerta di calcio anche sulla tv 'terrestre'. Una mossa che rischia di spiazzare il competitor, Mediaset, che sembra disposta a raccogliere il guanto di sfida. Questo, considerato anche che la societa' e' impegnata su più fronti per difendere la sua quota di mercato nel digitale, non solo in Italia.

Mediaset gioca infatti un match importante anche in Spagna dove e' in corso un confronto con Telefonica sulla pay tv iberica D+. E venerdi' e' stato prorogato al 4 luglio il termine entro il quale dovra' prendere una decisione finale: in estrema sintesi, accettare l'offerta spagnola o rilanciare. In questo scenario, e' evidente che l'esito dell'asta in Italia, e quindi lo scontro con Sky, sia strettamente legato al resto della strategia. Tra l'altro, la societa' di Cologno Monzese puo' contare su un'arma che puo' rivelarsi fondamentale per arrivare alla pax televisiva: ha gia' acquisito i diritti della Chiampion's League per il triennio 2015-2018 'soffiandoli' a Sky per una cifra vicina ai 700 milioni. E sembra chiaro che un approdo possibile della complicata partita sia un pareggio, con uno scambio di diritti che possa alla fine stare bene a tutti e due i giocatori.


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