Un black out di due settimane nella diffusione dei dati, che saranno resi noti soltanto alle emittenti, e l'azzeramento completo del campione. È la duplice soluzione decisa dal cda di Auditel per far fronte al momento forse più nero della sua storia, dopo l'errore dell'invio di una e-mail a più famiglie contemporaneamente che ha violato la segretezza assoluta del panel, uno dei baluardi sui quali si è affidata da sempre la società di rilevazione degli ascolti.
Ma se critici tv e appassionati di sfide all'ultimo decimale di share si preparano a 14 lunghi giorni di astinenza, e gli sponsor dell'Upa parlano di "soluzione prudente, responsabile, trasparente", Mediaset stigmatizza il "vuoto grave" e chiede che la pausa non superi le due settimane, altrimenti cercherà "ogni possibile soluzione" che dia certezze a un mercato che nei primi otto mesi del 2015 vale 2,2 miliardi di investimenti pubblicitari. Il 'fattacciò è accaduto il primo ottobre: la stessa e-mail è stata mandata per errore da Nielsen a circa 4.000 su 5.600 famiglie che compongono il campione Auditel, quelle munite del meter con il telecomando che registra le abitudini dei singoli utenti. "A oggi non risultano alterazioni dei dati", sottolinea la società che fornisce il servizio all'Auditel.
A quanto apprende l'ANSA, all'e-mail sono arrivate nei primi due giorni soltanto 28 risposte e solo una era di lamentela per l'accaduto, mentre Nielsen attivava un software aggiuntivo per controllare eventuali comportamenti anomali, che non sono stati rilevati. Lo stesso sistema continuerà ad essere operativo nelle prossime due settimane, parallelamente alla messa a punto di procedure di sicurezza più stringenti. Ma se i 14 giorni di stop appaiono come una soluzione di compromesso - nelle indiscrezioni dei giorni scorsi era circolata l'ipotesi di una sospensione dei dati fino a sei mesi - la vera sfida sarà la completa sostituzione del panel, di cui si farà carico Nielsen, aumentando la percentuale fisiologica del 20% di avvicendamento annuale tra le famiglie.
Top secret i costi - sicuramente ingenti - dell'operazione che durerà diversi mesi: nove, secondo il piano messo a punto da Nielsen, anche se Auditel avrebbe chiesto di ridurli, mantenendo intatta la qualità. Nel frattempo continua il suo cammino il 'super panel' - che dovrebbe partire a gennaio - con 10 mila famiglie in più, ma dotate di un meter più semplice, che misura la visione dei nuclei familiari e non dei singoli componenti. Il percorso scelto dal board di Auditel (in cui siedono Rai, Mediaset, La7, Sky, Discovery, Upa, Assap, Unicom e Confindustria Radio Tv) "guarda al futuro di un Auditel più aderente ai tempi con l'integrazione del panel e un rinnovo totale del campione nell'arco di qualche mese", commenta il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli De Bianchi. "Questa scelta mette i decisori nelle condizioni di avere un quadro più chiaro rispetto ad oggi e dare tempo alle authority di esprimersi". Chiamate in causa anche dal Pd, con Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, Agcom e Antitrust vigilano sulla situazione: l'Autorità per le Comunicazioni, in particolare, esaminerà la questione non appena riceverà le informazioni relative al cda di oggi. Se a Sky - che con Auditel ha avuto non poche frizioni e da qualche giorno divulga ufficialmente i dati del 'suò smart panel - guardano con attenzione soprattutto alla rigenerazione completa del campione e in Rai il tema è stato esaminato in cda, Mediaset chiede che gli sponsor non vengano lasciati al buio per più di due settimane, altrimenti "si vedrà costretta a ricercare ogni possibile e lecita soluzione al fine di dare certezza al mercato".
Se per Carlo Conti "finalmente si dorme di più", per Corrado Formigli non cambia assolutamente nulla perchè le emittenti i loro dati di ascolto continueranno ad averli ovviamente". In questo groviglio su l'assenza dei dati Auditel per le prossime due settimane, dopo lo stop alla divulgazione deciso oggi dal cda della società di rilevazione degli ascolti, il conduttore e giornalista Formigli che torna con la quarta puntata di Piazza pulita con un titolo 'La banda degli onestì (in onda dalle 21.10 su La7), che sa di presagio anche se gli argomenti non hanno nulla a che fare con il tema fornisce una chiave di lettura che fa chiarezza: "Di fatto, le emittenti continueranno ad avere i risultati d'ascolto a disposizione ma aspettiamo che si faccia chiarezza come tutti, con serenità".
Il giornalista napoletano, quindi fa notare: "questo stop certo non ci ha indotti a stravolgere la nostra scaletta di domani. Tra l'altro ci sono argomenti importanti da affrontare con tanti ospiti in studio, come la legge di stabilità, l'inchiesta di Milano e tanti altri servizi di approfondimento". E indubbio cha la rilevazione del numero di telespettatori e la percentuale di pubblico che ha seguito un programma siano due valori fondamentali per la sopravvivenza dei prodotti televisivi e gli addetti ai lavori, sul successo o sul flop di una trasmissione in base agli ascolti, costruiscono o affondano carriere anche nel giro di una stagione. Conti, re incontrastato del venerdì sera con il suo Tale e quale show il più ironico di tutti: "Sabato mattina ci sveglieremo più tardi". "Vuol dire - spiega all'ANSA Conti - che non staremo lì con l'orologio ad aspettare i risultati". "In realtà - confessa il conduttore toscano - non mi sarebbe neanche dispiaciuto stare sei mesi senza Auditel: sarebbe stata una bella sfida vedere cosa sarebbe successo alla tv". Dunque anche il prossimo Sanremo senza ascolti? "Meraviglioso, senza ansie", risponde divertito. Poi conclude: "Per noi addetti ai lavori non cambierà niente. Comunque teniamoci queste due settimane di tregua". E così per esempio il pubblico non saprà neanche quanto ha fatto in prima serata il Grande Fratello condotto da Alessia Marcuzzi, battuto nelle settimane scorse dalle fiction di Rai1.
"Senza l'Auditel ci saranno dei suicidi ma io non sarò tra questi". Lo ha detto Enrico Mentana, all'AdnKronos, commentando lo stop di 15 giorni del sistema di rilevamento degli ascolti tv. "L'auditel -ha aggiunto Mentana- può valere per delle trasmissioni che vanno in onda per qualche puntata o per fiction che devono vincere su altri programmi ma non quando fai un Tg per 365 giorni all'anno".