Focus - Governo punta a chiusura infrazione UE, manca indagine Agcom

Creato il 25 giugno 2014 da Digitalsat

Con l'assegnazione alla Cairo Network del lotto di frequenze televisive L3 si chiude formalmente l'asta delle frequenze tv, dopo una gara che ha visto la presentazione di un unico concorrente, Urbano Cairo. Archiviata l'aggiudicazione del mux all'imprenditore la cui offerta e' stata di poco superiore alla base d'asta, ovvero 31,62 milioni, ora il Governo punta a chiedere alla Ue la chiusura definitiva della procedura d'infrazione aperta nel 2005 contro l'Italia per mancanza di pluralismo nel passaggio dalla tv analogica a quella digitale. Tuttavia manca ancora una condizione perche' il sottosegretario allo Sviluppo con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, possa scrivere alla Commissione Europea chiedendo di mettere la parola fine alla procedura. Con l'attribuzione anche se di un solo mux si e' infatti verificata la prima delle due condizioni necessarie perche' il Governo italiano si rivolga al commissario Ue alla concorrenza. Manca invece all'appello il secondo tassello che - secondo quanto si apprende - l'esecutivo reputa necessario e cioe' che l'Autorita' per le comunicazioni concluda la verifica, iniziata nel luglio dell'anno scorso, sulla destinazione del 40% di capacita' trasmissiva del quinto multiplex di Rai e Mediaset.
In pratica dal luglio dell'anno scorso, con una delibera ad hoc, Agcom si e' assunta il compito di verificare come viene utilizzato e da chi il 40% della capacita' tramissiva della quinta frequenza di Rai e della quinta frequenza di Mediaset, che la Ue aveva chiesto fosse messo a disposizione di operatori terzi per garantire l'apertura del mercato. Era questa una condizione posta da Bruxelles nel 2009 per sospendere la procedura d'infrazione.Tuttavia secondo Rai e Mediaset non c'e' mai stato interesse da parte di altri soggetti a questa porzione di frequenze del quinto mux di ciascuna. L'indagine dell'Agcom, deliberata dal Consiglio il 18 luglio di un anno fa, dovrebbe essere arrivata alle battute finali. L'obiettivo del procedimento era quello di «acquisire informazioni sulle attuali modalita' di utilizzo e le condizioni di cessione della capacita' trasmissiva destinata a trasportare contenuti e servizi audiovisivi, sulle principali piattaforme trasmissive (Digitale Terrestre, Satellite, Reti di telecomunicazioni fisse), per l'eventuale introduzione di obblighi di cessione della capacita' trasmissiva sulle reti televisive digitali terrestri».
Il procedimento di analisi era stato deliberato proprio in considerazione che l'accordo tra la Commissione europea e il Governo italiano raggiunto nel 2009 per la sospensione della procedura di infrazione prevedeva, tra l'altro, l'obbligo di cessione del 40% della capacita' trasmissiva a condizioni orientate al costo sul quinto multiplex dei due operatori incumbent. Nella lettera del 31 ottobre 2012 la Commissione europea aveva anche chiarito che ai fini del rispetto di tale accordo, le procedure per la nuova gara dovessero contenere la previsione di un obbligo di cessione del 40% della capacita' trasmissiva del quinto multiplex aggiudicato a favore di operatori indipendenti dagli incumbent «salvo il caso in cui le osservazioni che saranno espresse nell'ambito della consultazione pubblica suggeriscano chiaramente che quest'ultimo elemento non e' necessario al fine di garantire gli obiettivi dell'accordo del 2009».


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :