Focus - Mediaset difende Premium ma la partita pay tv si riscalda

«Eppur si muove». Vale anche per lo scenario delle pay tv in Europa che a maggio, queste le attese, potrebbe veder nascere una nuova alleanza tra Mediaset, Al Jazeera e Canal Plus. Sullo sfondo c'è l'eterna sfida con i canali di Rupert Murdoch, Sky e Fox. In primis la battaglia dei diritti per la Serie A, con l'asta a metà maggio, in cui gli analisti di Mediobanca si aspettano «offerte estremamente aggressive».

Dopo aver precisato che nessuna operazione è conclusa il Biscione, rivendicando il contributo positivo di Premium al bilancio complessivo del gruppo e smentendo i pronostici delle banche d'affari sul suo valore e sui suoi conti, conferma l'interesse di operatori internazionali.

Le valutazioni delle banche d'affari sul valore patrimoniale complessivo di Premium che si leggono in questi giorni sono «ipotesi datate e divergenti effettuate senza avere accesso ai numeri reali, ribadiamo che il dato non è mai stato indicato nelle comunicazioni Mediaset» è il commento del gruppo al valore attribuito dagli analisti di Jp Morgan (800 milioni di euro) e Mediobanca (300 milioni). Il suo valore «non può prescindere dal valore strategico dell'asset, cruciale nel mercato televisivo italiano per base clienti, per fatturato e per i diritti che detiene. Tale valore va inoltre accresciuto dalla leadership in un'area tecnologicamente innovativa come i servizi streaming e on-demand e dalle sinergie internazionali di gruppo» precisa con una nota che si conclude con la conferma «dell'interesse manifestato da diversi operatori internazionali per eventuali partnership con le attività di tv a pagamento del gruppo Mediaset».Mediaset non ammette nemmeno previsioni sui conti perchè, ricorda, il suo conto economico non è autonomo e «l'unica considerazione oggettiva è che in assenza del contributo di Premium ai ricavi del gruppo, il bilancio consolidato Mediaset 2013 avrebbe conseguito risultati meno positivi».

La Borsa, ad ogni modo, ci scommette e spinge il titolo in rialzo ogni volta che si torna a parlare di possibili nuovi soci per Mediaset. Il processo però potrebbe richiedere tempo perchè l'operazione in esame prevedrebbe di far confluire in una nuova società oltre al 100% delle attività di Mediaset Premium, anche la partecipazione del 22% detenuta nell'operatore spagnolo Digital Plus. E questa è dunque la prima partita da chiudere con Prisa (56%) che cerca di disimpegnarsi e gli altri due soci, Telefonica e Mediaset, rimasti alla finestra lasciando scadere il loro diritto di prelazione. Il tema sarà sul tavolo dei prossimi board di Mediaset e Mediaset Espana, ha confermato la società. Il primo appuntamento in agenda è dunque il 7 maggio con il cda della controllata spagnola e poi, se non ne venisse convocato uno prima ad hoc, quello del 13 maggio per l'approvazione dei risultati trimestrali di Mediaset. Le prime indicazioni però potrebbero emergere già martedì prossimo 29 aprile, in occasione dell'assemblea degli azionisti.
Il momento della verità arriverà abbastanza a breve. Lunedì 28 aprile, è in programma l'assemblea della Lega calcio che dovrà ratificare l'accordo con l'advisor Infront in vista dell'apertura dell'asta sui diritti per il 2015-2018 che si terrà a metà maggio. Sky si è già detta interessata ma punta ad una diversa divisione del prodotto che in pratica eviti che una stessa partita sia trasmessa da piattaforme diverse (Premium trasmette in digitale, Sky sul satellite). E ancora qualche scintilla tra i due gruppi, dopo un periodo di relativa 'pax televisivà, c'è stata lo scorso febbraio quando Mediaset ha colto di sorpresa il mercato mettendo sul piatto circa 700 milioni per vincere la gara per i match in diretta e gli highlights di Champions League per il triennio 2015-2018 con un'offerta di circa 230 milioni a stagione, per un ammontare di poco inferiore ai 700 milioni.

Attualmente Sky detiene il pacchetto principale della serie A potendo trasmettere tutti i match. Mediaset, invece, ha in portafoglio un pacchetto che permette di trasmettere gli incontri di 12 club (inclusi quelli con il maggiore appeal in termini di audience, Juventus, Milan e Inter) acquistato per circa 280 milioni.