Sarà l'accordo politico, almeno sulla legge elettorale, tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, o piuttosto le continue ipotesi sull'arrivo di un partner per Mediaset Premium, ma comunque il Biscione vola in Borsa ritoccando i massimi da maggio 2011 ed è il migliore tra i titoli maggiori, con un aumento superiore al 3%.
Per il gruppo televisivo si tratta dell'ottava seduta consecutiva in aumento. Tra le riforme ai primi posti dell'agenda del possibile esecutivo Renzi non figura certamente quella del settore televisivo, commentano gli operatori di Piazza Affari. E intanto continuano a comprare Mediaset, che nel rally iniziato il 5 febbraio ha accumulato una crescita superiore al 20%. Gli scambi non sono fortissimi, gli ordini di acquisto non coinvolgono Mediaset Espana (sostanzialmente piatta da settimane) e di novità ufficiali nel settore non ce ne sono. Ci sono invece i 'rumors', come quelli di un rafforzamento del possibile interesse di Al Jazeera per le attività di pay tv.
Il quadro è rafforzato dopo che il gruppo guidato da Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi si è aggiudicato tutti i diritti per la Champions League per il triennio 2015-2018 con un investimento di 700 milioni. Molto per un gruppo che sta tagliando i costi e affrontando la contrazione generale della pubblicità, ma è un investimento decisamente strategico: toglie uno dei prodotti migliori alla concorrente Sky (con la quale sono sempre possibili accordi successivi), riempie Mediaset premium di un contenuto molto appetibile. Anche dalla stessa Al Jazeera, che sta chiaramente aumentando il suo interesse per il calcio europeo.
In attesa che il Biscione faccia confluire come previsto le sue attività pay in una newco che conterrà anche il 22% della spagnola Digital Plus, la stessa quota in mano a Telefonica, con la quale sarebbero in corso contatti per decidere cosa fare del 56% in capo a Prisa e forse anche per sondare quali possibilità ci sono per fare business insieme, a cominciare dalla fornitura di contenuti nella Telecom Italia del futuro. Ancora meglio in Borsa ha fatto comunque L'Espresso, cresciuto di oltre l'8% dopo punte di aumento a due cifre, sostenuto da un report Mediobanca e dall'idea che si avvicini l'integrazione con Ti Media Broadcasting, dalla quale nascerebbe l'operatore leader in Italia nel comparto, con l'integrazione di 5 multiplex su un'unica piattaforma tecnologica digitale.
Tanto che gli stessi analisti di Mediobanca, che hanno alzato il prezzo obiettivo de L'Espresso oltre i 2 euro, in caso di accordo con Ti Media (+2,6% in Piazza Affari) aumenterebbero il target price del gruppo editoriale di altri 35 centesimi