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Focus - Troppi rischi e morti, è polemica su reality estremi

Creato il 11 marzo 2015 da Digitalsat

Focus - Troppi rischi e morti, è polemica su reality estremiTroppi rischi. E troppi morti. È polemica in Francia per il carattere estremo di alcuni reality show e le condizioni di sicurezza in cui spesso vengono realizzati, dopo il tragico incidente che ha causato la morte di dieci persone durante le riprese di 'Dropped' in Argentina.

Appena due anni fa, la stessa Francia - e la stessa casa di produzione, l'Adventure Line Productions (Alp), coinvolta nella tragedia di ieri - erano state colpite da un altro dramma sul set di Koh-Lanta in Cambogia, quando un concorrente di appena 25 anni, Gèrald Babin, morì stroncato da un infarto. Le polemiche e le tensioni portarono al suicidio, appena una settimana dopo di Thierry Costa, il medico ufficiale del programma.

Commentando le notizie provenienti dalla Rioja, l'avvocato della famiglia di Babin è tornato a denunciare le condizioni di alcuni reality estremi. «Le norme di sicurezza - ha avvertito in un'intervista al Figaro.fr - non vengono rispettate». Le condizioni sono «estremamente difficili, di una violenza inaudita, e possono spiegare il verificarsi di incidenti drammatici». «Queste condizioni sono state già denunciate, in Francia come in altri Paesi», ha continuato il legale, parlando di «oltre trecento condanne» contro le società di produzione. Assous ha puntato quindi il dito contro il vincolo principale di molti producer, «quello dei tempi, che tentano di ridurre al minimo intensificando le riprese: più fanno presto, più risparmiano soldi», ha osservato il legale, aggiungendo che «questo ha inevitabilmente un impatto sulla sicurezza».

Intervistato da RTL, il presentatore di Dropped, Louis Bodin, ha assicurato che «tutte le norme di sicurezza sono state rispettate». «Non sarei partito se non ci fossero state tutte le garanzie», ha insistito Bodin, distrutto dalla tragedia in cui hanno perso la vita otto francesi e i due piloti argentini.

In un lungo articolo pubblicato da, LePoint.fr critica l'atteggiamento di alcune emittenti. «Di fronte agli incidenti, le reazioni della tv sono spesso le stesse: alla solidarietà iniziale, segue spesso il balletto degli avvocati per scaricarsi le responsabilità». Rare sono le trasmissioni a rimettersi completamente in discussione: «Si migliorano le procedure, si rafforzano le equipe mediche e si riparte alla corsa all'audience». Eppure, ricorda il settimanale, «quattro anni fa, in Germania, un celebre presentatore non ha più voluto continuare lo show. Dopo quattro anni a 'Wetten, Dass... ?', una delle trasmissioni più popolari in Germania, Thomas Gottschalk ha deciso di gettare la spugna dopo che un candidato che saltò sopra un'auto in diretta è rimasto in sedia a rotelle».

Per il giornalista, Marc Fourny, «molto spesso questi drammi rilanciano le polemiche, senza tuttavia rimettere in causa i reality show. È una questione di audience e di ricavi». «La tragedia in Argentina, la più grave della storia dei reality show - conclude - dovrebbe avere serie ripercussioni sui programmi del futuro».

LA SCHEDA - I reality sono protagonisti dei palinsesti tv, ma devono continuamente superare i limiti per stupire e battere la concorrenza. Le prove cui sono costretti i concorrenti per sopravvivere sono sempre più estreme. Lo scontro fra elicotteri in Argentina è la seconda tragedia in due anni che coinvolge uno show trasmesso dall'emittente francese Tf1. Nel marzo 2014 un concorrente di 25 anni, Gerald Babin, era deceduto per un attacco cardiaco in Cambogia durante la prova del naufragio per il reality Koh-Lanta, la versione transalpina del celebre format Usa Survivor. Intanto è un diluvio di critiche nei confronti del reality in questione e soprattutto sulle sempre più estreme modalità di svolgimento di questo tipo di programmi televisivi.

La Francia rimane in lutto piangendo alcuni dei suoi migliori atleti. In confronto, le bevute di latte con il sangue vaccino e un pasto di occhi di bue bolliti della Talpa, i digiuni e le punture dei mosquitos dell'Isola dei Famosi o le 'perle' del re del porno Rocco Siffredi e la seminuda Cecilia Rodriguez, o il 'tugurio' del Grande Fratello, sembrano giochi da ragazzini. Nel 2010 l'annuncio dell'emittente britannica Channel 4, che stava cercando un malato terminale pronto a farsi mummificare davanti alle telecamere per un documentario, fu un ulteriore passo avanti verso l'estremo tv. Docu e reality sono infatti generi declinati in maniera sempre più 'hard', specie nella tv inglese e americana, meno in Italia.

Innumerevoli gli esempi recenti. Channel 4 aveva già mandato in onda l'esibizione di Derren Brown, il mago-illusionista-sensitivo che aveva messo in scena una vera e propria roulette russa, puntandosi la pistola alla tempia. La stessa emittente ha fatto discutere nelle scorse settimane anche per la serie Cast Offs, con sei disabili protagonisti su un'isola deserta. In Gran Bretagna c'è stato anche Don't drop the coffin ('Non lasciare cadere la bara'), forse il più lugubre di tutti i reality, una specie di Six feet under che raccontava la storia e la vita di una famiglia che gestisce una ditta di onoranze funebri. Si seguiva il lavoro del gruppo, dall'accoglienza dei parenti in lacrime alla preparazione del cadavere, dalla disposizione dei fiori alla sepoltura, con tanto di litigi familiari di fronte alla lapide. In Francia sono andati in onda programmi di Family Xchange con genitori che si scambiano i figli, con conseguenti polemiche da parte degli psicologi. Negli Usa vanno pazzi per uno show al limite della follia che ha tenuto incollati milioni di telespettatori davanti al piccolo schermo: Fear Factor (Fattore Paura), in cui i concorrenti infilano la testa in una vasca piena di topi, serpi, murene o scorpioni, mangiano vermi e insetti vivi. Sulla tv americana è passato anche il reality Riesci a fare l'attrice porno?, con 28 donne in gara per un contratto di un anno con una casa di distribuzione di film a luci rosse e per un premio da 100 mila dollari. I telespettatori scelgono da casa le finaliste tra quelle più spigliate (e spogliate).

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