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Foggia, perché la guerra?

Creato il 15 maggio 2012 da Ecodifoggia @ecodifoggia

di Vincenzo Saponaro

Foggia, perché la guerra?

Stazione di Foggia bombardata

Cari lettori, oggi inauguriamo ufficialmente la rubrica 'Storia dei bombardamenti di Foggia' con un breve resoconto degli eventi e dei motivi che spinsero le forze Alleate a radere al suolo gran parte del capoluogo dauno.

Per i primi tre anni la guerra non tocco mai la città di Foggia, se non fosse per la presenza delle truppe tedesche che avevano installato piccoli aeroporti di fortuna nelle campagne circostanti dai quali partivano velivoli per la ricognizione ed il controllo del territorio. Con l'invasione tedesca in Grecia e nei Balcani, Foggia divenne il territorio strategico adatto dal quale far partire le azioni belliche, le piste di atterraggio si moltiplicarono velocemente divenendo circa una trentina inoltre, nei pressi dei campi d'aviazione, sorsero numerosi poligoni di tiro, in particolare:

Manfredonia per tiri di caduta in volo normale

Monte Aquilone per tiri di caduta in picchiata

Torre Rivoli: per tiri di lancio in picchiata

Vallone Malpasso: per tiri a terra con armi da lancio

Questi siti verranno poi utilizzati anche per realizzare armi sperimentali come l’HS 293 ed il Fritz-X, la prima bomba radiocomandata ad essere utilizzata in modo efficace. Il nome in tedesco era Ruhrstahl SD 1400, era un missile aria-superficie antinave, la sigla era l’acronimo di Splitterbombe Dickwandig, bomba a frammentazione a parete spessa con 1400 kg di esplosivo, aveva bisogno d’essere sperimentata con lanci da altezze elevate in un luogo dal clima favorevole ed il team di tecnici guidato dallo scienziato Max Kramer si recò a Foggia e nel giro di un mese risolse tutti i problemi. Nella primavera del 1943 con la preparazione di aerei adeguati per il lancio la nuova arma era completamente operativa. Purtroppo l’utilizzazione più famosa della bomba Fritz X fu proprio contro una nave italiana, la corazzata Roma,  che venne affondata mentre cercava, con altre unità che vennero danneggiate, di riparare a Malta, il 9  settembre 1940, morirono 1235 uomini con tutto lo stato maggiore. Il 27 settembre dello stesso anno, quando le prime forze Alleate arrivarono nell’aereoporto di Foggia trovarono anche tutti gli studi dettagliati delle due bombe insieme a vari componenti.

Durante i primi mesi del 1943  la II Guerra Mondiale stava volgendo decisamente a favore delle forze Alleate. In Africa Settentrionale gli Inglesi, sotto il comando di Montgomery, dopo la vittoria di El Alamein si apprestavano ad invadere la Sicilia per avere il controllo completo del Mediterraneo. Sulle successive operazioni però non vi era unità di vedute. Winston Churchill premeva affinchè dopo la Sicilia si procedesse all’invasione dell’Italia per costringerla alla resa ritenendola l’anello debole dello schieramento nemico. Gli americani invece erano dell’opinione che dopo la Sicilia bisognasse invadere la Sardegna e poi la Francia meridionale per agevolare l’invasione della Francia da nord da realizzare mediante un massiccio sbarco.  Vi era inoltre una terza ipotesi che prevedeva l’invasione dell’Italia attraverso l’Adriatico ed i Balcani. Con queste  opzioni nel cassetto si procedette  alla conquista di Lampedusa e Pantelleria seguita da quella della Sicilia il 10 luglio (Operazione Husky). Davanti alla facilità delle operazioni, il 16 luglio, gli Alleati decisero senza indugio di procedere all’invasione dell’Italia. Venne seguita la strategia proposta dal generale Marshall che pose come primo obiettivo il controllo dell’asse Napoli-Foggia. Lo scopo era quello di assicurare alle forze alleate l’utilizzo del porto di Napoli e del nodo ferroviario e degli oltre trenta aereoporti  della zona di Foggia in mano alle forze armate tedesche. Comincia così la campagna “Napoli-Foggia” nei siti americani ”campaign Naples-Foggia” . Il destino di Foggia è segnato: per la sua importanza strategica verrà prima distrutta e poi utilizzata nel prosieguo del conflitto. Intanto il 28 maggio era già avvenuta la prima rilevante incursione aerea sull’aeroporto Gino Lisa posto alla periferia della città.


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