Non sempre i casi della vita sono forieri di disgrazie, ma non ci sentiremmo a ogni modo di affrontare una théologie du malheur, men che mai lasciando Simone Weil per Offenbach. Il professor Pio Dallapiccola, suddito austro-ungarico, insegnava latino e greco presso il Liceo di lingua italiana in Pisino d’Istria, di cui divenne poi preside. Ma il tollerantissimo governo pensò, attorno al 1916, di chiudere baracca e burattini, convinto (probabilmente non a torto) che fosse quello un covo di irredentisti, come si diceva allora: e in realtà le vicende avrebbero mantenuto tali sospetti: cittadina dell’Impero, passata all’Italia, poi alla Croazia, e forse ancora irrequieta. Risultato spiacevole per il probo docente; non altrettanto, diremmo, per il figlio Luigi che, con l’esilio a Innsbruck, ci guadagnò parecchio. Il cambio di un paesetto istriano con la bella città consentì al ragazzo (dodicenne) di avere insegnanti migliori, e di frequentare un rispettabile teatro d’opera, ove, in tre anni, vide rappresentare Mozart e Verdi, Wagner e Puccini: sorte ammirevole, dunque, per il futuro compositore, anche se di quei sommi non doveva, diciamolo subito, ereditare granché. Imparò certo a conoscerli, e ad adorarli; ma, come si diceva, rima,leva la distanza, proprio sul piano teatrale (si pensi solo alla «parola scenica») invalicabile affatto.
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Il suo orecchio assoluto si sofferma di volta in volta su artisti che riescono a trasmettere ed esprimere la loro forte personalità come Schoenberg, Strauss, Schumann, Stockhausen, Mahler, Debussy, Monteverdi, Strawinsky, Bartók, Janáček, Ives o Ligeti.
È un viaggio serpentino, zigzagante, morbido e aggraziato che si rappresenta piano piano grazie a connessioni, relazioni, legami e nessi logici coinvolgenti, emozionanti. Nulla sfugge allo sguardo lucido e brillante di Bortolotto. Mentre scrive tutto diventa presente, tutto è foltissimo di sentimenti, di immagini e di suoni. Tutto è pieno di respiro e leggerezza, con scorci e illuminazioni improvvise e folgoranti.
Mario Bortolotto, Fogli multicolori, Saggi. Nuova serie, Adelphi, 2013.